Il “gioco sporco” del Governo e le responsabilità della Regione

 

gasdottoAppena due settimane fa si era aperto uno spiraglio per ridiscutere la localizzazione della centrale di compressione, tanto che l’Assessore regionale all’Ambiente, Mario Mazzocca, si era spinto a parlare, addirittura, di una sospensione “sine die” della decisione sul metanodotto.

Ora arriva la doccia fredda della Conferenza di Servizi per autorizzare il metanodotto, convocata per giovedì 6 agosto a Roma.

Che questo Governo, al pari dei Governi precedenti, fosse inaffidabile noi lo abbiamo sempre pensato e scritto. Abbiamo ormai prove abbondanti per poter affermare, con assoluta tranquillità, che a coloro che governano questo Paese – si chiamino essi Berlusconi, Monti, Letta o Renzi – importa poco o nulla dell’interesse generale e delle regole della democrazia. Essi sono inginocchiati davanti ai grandi potentati economici e finanziari, dei cui piani e interessi sono ligi esecutori. Non ci sorprende, perciò che continui il “gioco sporco” del Governo (e dei Governi) che ha caratterizzato tutta la vicenda Snam. Non si spiegherebbero, diversamente, le tante anomalie da noi evidenziate, ma sistematicamente “coperte” da chi sta in alto: frazionamento della V.I.A., mancanza della V.A.S., carenza di studi essenziali, arbitrario sdoppiamento delle procedure autorizzatrive ecc.

Ciò che continua a farci riflettere, invece, e’ il comportamento della Regione Abruzzo:  per cinque anni, con la Presidenza Chiodi, abbiamo avuto una Regionetotalmente prona davanti al potere centrale.

Con l’avvento della Presidenza D’Alfonso abbiamo sperato in una svolta decisiva, ma abbiamo dovuto ben presto disilluderci. Il Governatore, dopo un inizio scoppiettante, è scomparso dalla scena, per ricomparire solo 10 mesi dopo, il 20 luglio scorso.Nel frattempo la Regione, seduta ed incapace di avanzare proposte, finiva sotto scacco.

Adesso siamo di fronte al passaggio  più cruciale dell’intera “questione Snam”: o la Giunta regionale, con in prima linea D’Alfonso, riesce a far saltare la Conferenza  del 6 agosto e a ricondurre la discussione sul progetto della Snam entro binari di serietà e ragionevolezza, oppure, se ciò non avverrà, vorrà dire che quella che si sta consumando è solo l’ennesima sceneggiata a danno dei nostri territori. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo, c’è solo un modo per chiudere degnamente questa vicenda: attuare la volontà del Parlamento. Il che significa istituire un tavolo di confronto Governo – Regioni che, per un congruo periodo di tempo (6 mesi), studi soluzioni alternative sia per la centrale che per il metanodotto al di fuori, comunque, della dorsale appenninica.

Altre strade, o meglio scorciatoie che conducono a vicoli ciechi, portano solo a soluzioni pasticciate che i cittadini, impegnati in questa lotta da oltre sette anni e mezzo, non potranno mai accettare.

Sulmona, 3 agosto 2015

Comitati cittadini per l’ambiente


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Alle battute finali

Centrale Snam: la presidenza del consiglio convoca un incontro a Roma per il prossimo giovedì 30 aprile. Per i Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona siamo ormai all’anticamera dell’autorizzazione. Il Presidente D’Alfonso partecipi personalmente e contesti su tutta la linea la posizione autoritaria del Governo.

Snam

Centrale Snam ultimo atto? La presidenza del Consiglio dei Ministri ha convocato per giovedì 30 aprile a Roma un incontro sulla centrale di compressione Snam al quale sono stati invitati, oltre ai competenti Ministeri, la Regione Abruzzo e il Comune di Sulmona.

Sulla natura di questo incontro non ci facciamo nessuna illusione. Per il Governo è il disbrigo di una formalità, prima di emettere il provvedimento autorizzativo per la costruzione della centrale in località Case Pente di Sulmona.

A gestire la fase finale di una vicenda che dura da oltre sette anni sarà Claudio De Vincenti, che passerà a se stesso l’incartamento della Snam. Egli, infatti, nel frattempo è stato promosso sul campo: da Vice Ministro dello Sviluppo Economico a Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. De  Vincenti è da sempre uno dei più accesi sostenitori del progetto della Snam, al punto che, nel rispondere alle interpellanze parlamentari, non disdegna di sposare pienamente le tesi della multinazionale. L’ultimo esempio è la risposta alla senatrice Enza Blundo del M5S.

Al Governatore Luciano D’Alfonso chiediamo di “metterci la faccia” e di non continuare a defilarsi come ha fatto finora. Nell’ assemblea del 22 settembre dello scorso anno al Cinema Pacifico di Sulmona D’Alfonso dichiarò che la Regione non sarebbe stata  “il cameriere dello Stato”, ma l’impegno del Presidente durò poco, fino al primo ottobre, quando ebbe un duro confronto proprio con De Vincenti. Da allora di D’Alfonso, sulla questione Snam, si sono perse le tracce. Pertanto auspichiamo:

  1. Che il Presidente D’Alfonso intervenga personalmente all’incontro del 30 aprile e non continui a delegare al solo Assessore Mazzocca la gestione di un problema che richiede il  coinvolgimento della Regione al massimo livello;
  2. Che la Regione non si limiti a ribadire le motivazioni di contrarietà all’opera, attraverso il “no” all’intesa con lo Stato, ma contesti su tutta la linea il carattere autoritario e prevaricatore della posizione del Governo;
  3. Che  la Regione esiga che nessuna decisione venga assunta  in merito alla sola centrale di compressione, stante l’arbitraria suddivisione in due parti dell’iter autorizzativo: metanodotto e centrale costituiscono infatti, come da progetto Snam, un’opera unitaria;
  4. Che la Regione si batta affinchè venga sospesa ogni decisione di merito alla luce delle tante anomalie riscontrate (mancanza della Valutazione Ambientale  Strategica (VAS); suddivisione in cinque V.I.A. separate anzichè V.I.A. unica; conflitti d’interessi di molti componenti della Commissione nazionale VIA , come denunciato alla Camera dal M5S), nonché della insufficienza degli studi sulla sismicità e delle misure di sicurezza (come dimostra l’esplosione di Mutignano di Pineto).
  5. Che la Regione esiga dal Governo il pieno rispetto della volontà delle istituzioni democratiche, dando attuazione, in particolare, a quanto deciso dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, attraverso l’istituzione di una apposita commissione bilaterale che, nell’arco di 6 mesi, elabori soluzioni alternative sia per la centrale che per il metanodotto.

L’imposizione da parte del Governo di un’opera così devastante sarebbe un inammissibile atto di violenza! I Parlamentari, i Sindaci e la politica mettano in atto ogni iniziativa per impedire un tale scempio del territorio e della democrazia!

Sulmona, 27 aprile 2015

Comitati cittadini per l’ambiente

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Metanodotto Snam, lo Stato sia arbitro non giocatore

 

LA CONFERENZA DEI SERVIZI VA SOSPESA: MOLTI ASPETTI ESSENZIALI DA CHIARIRE. SI APRA SUBITO IL TAVOLO DI CONFRONTO TRA GOVERNO E ISTITUZIONI CON LO STATO ARBITRO E NON GIOCATORE A FIANCO DELLA SNAM!

Snam_Rete_Gas_BA_PMSPer la Snam quella di ieri, con l’annuncio dello studio sulla sismicità, (del quale sono state mostrate solo alcune anticipazioni), doveva essere l’occasione per fugare  ogni dubbio sui rischi derivanti dall’attraversamento di aree altamente sismiche da parte di mega gasdotto “Rete Adriatica”: una sorta di “asso nella manica” tenuto in serbo per mettere a tacere ogni dissenso. La mossa a sorpresa della multinazionale ha invece prodotto l’effetto contrario poiché i rappresentanti delle Istituzioni locali intervenuti nella Conferenza di Servizi, sono usciti ancora più convinti della insostenibilità di un progetto che sconvolgerebbe i territori dell’Appennino centrale, molto fragili sotto il profilo sismico,  idrogeologico ed ambientale. Peraltro, come ha opportunamente  fatto presente l’assessore regionale Mario Mazzocca, quello commissionato dalla Snam al  politecnico di Milano è uno studio troppo generico e non ancora minimamente formalizzato; uno studio che “non corrisponde a quello che deve essere redatto e che deve partire dai dati della sismicità e microsismicità locale dei singoli territori attraversati”. Concordiamo inoltre con il presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Regione Abruzzo, Pierpaolo Pietrucci, che ha evidenziato come lo studio del politecnico di Milano su incarico Snam difetta del requisito della terzietà. Siamo, in sostanza, di fronte ad una operazione chiaramente di parte le cui risultanze, a tutt’oggi parziali e comunque non disponibili, non possono essere prese come verità assolute. E’ necessario che la Regione sia messa nelle condizioni di confrontarsi con la Snam attraverso  un proprio studio e che per questo abbia a disposizione un congruo periodo di tempo, così come lo ha avuto la Snam. Se così non fosse saremmo di fronte ad uno Stato che rinuncia definitivamente a svolgere il proprio ruolo di arbitro per consentire, ad una sola delle parti in campo, libertà di azione penalizzando l’altra. Quanto avvenuto ieri è la riprova che la Conferenza di Servizi non solo va sospesa, ma non doveva neppure essere aperta, stante la carenza di un elemento essenziale, quale appunto gli studi di dettaglio sulla sismicità. Ma c’è di più : ormai è del tutto evidente che il procedimento autorizzativo è inficiato alla base da una incredibile quantità di incongruenze e forzature. Come ha potuto la Commissione nazionale VIA chiudere i propri lavori e rilasciare il parere favorevole  di compatibilità ambientale in mancanza di tali fondamentali studi nel progetto della Snam e derubricarli a semplici “prescrizioni”? E gli studi di dettaglio sulla sismicità relativi alla centrale di compressione, in prossimità della faglia attiva del M.Morrone con le relative cinque condotte da 1 mt. e 20 l’una (quattro di collegamento più quella del Sulmona-Foligno) dove sono? Come è possibile varare un progetto così mastodontico senza la Valutazione Ambientale Strategica? Come si possono giustificare cinque VIA separate anzichè la VIA unica per un’opera di 687 chilometri? Come si può giustificare lo sdoppiamento in due iter autorizzativi separati, uno per la centrale e l’altro per il metanodotto, senza ipotizzare che si sta cercando di imporre prima la centrale per poi non modificare affatto il tracciato del metanodotto? Come si può andare avanti nell’autorizzazione, stante la violazione della normativa sugli usi civici, che sancisce il mutamento di destinazione come condizione essenziale? La conclusione è solo una : a questo punto il governo nazionale si fermi ed apra un confronto a tutto campo con le Regioni e le Istituzioni locali su tutti questi aspetti e sulla ineludibile questione della sicurezza di impianti così pericolosi, balzata drammaticamente alla ribalta con l’esplosione di Mutignano di Pineto del 6 marzo scorso. Il governo convochi senza ulteriori indugi il tavolo  per le alternative di tracciato, al di fuori dell’area appenninica, così come deciso dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Ci aspettiamo che tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, a cominciare dai parlamentari, diano battaglia per conseguire questi obiettivi.

Sulmona, 27 marzo 2015                                                                 

Comitati  cittadini per l’ambiente 

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Copia e incolla

Per giustificare la convocazione in seduta urgente del Consiglio comunale per l’espressione del parere sul progetto del ‪#‎metanodotto‬ della ‪#‎Snam‬ Rete Gas tratto Sulmona-Foligno da inviare alla Conferenza di Servizi (indetta dal Ministero dello Sviluppo Economico ed aggiornata alla data del 26 marzo 2015 per la conclusione dei lavori), il Sindaco di ‪#‎Navelli‬ scrive: “D’altra parte, la complessità tecnica della redazione della proposta di deliberazione non ha consentito di procedere in tempo utile alla convocazione straordinaria del Consiglio Comunale”. Poi vai a leggere la proposta di deliberazione e scopri che persino la parte relativa alla descrizione delle “numerose e rilevanti criticità rilevate” è stata interamente copiata dal “Documento di Indirizzo Programmatico” della Regione ‪#‎Abruzzo‬ del 14.02.2015 sottoscritto dai Sindaci dei Comuni interessati dalla realizzazione dell’opera. Come se non bastasse, all’interrogativo posto dal consigliere Giuseppe Troiani in sede di discussione della proposta in Consiglio comunale, ovvero “se la realizzazione del metanodotto violi le disposizioni degli strumenti urbanistici generali del Comune di Navelli”, il Sindaco risponde che “la valutazione di carattere strettamente tecnico spetta alle Autorità Statali” e il Vicesindaco aggiunge che “il territorio del Comune di Navelli verrebbe inciso prevalentemente su aree agricole, e che il parere che il Consiglio comunale è chiamato ad esprimere non è di carattere esclusivamente tecnico”. Essendo la Conferenza di Servizi finalizzata al rilascio della autorizzazione della conformità urbanistica, l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, la dichiarazione di pubblica utilità e l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio del metanodotto, bisognava, invece, esprimere innanzitutto un parere tecnico di competenza sulla conformità urbanistica dell’opera rispetto al proprio strumento urbanistico, ai sensi dell’art. 52 quater del D.P.R. n. 327/01, verificabile mediante una semplice sovrapposizione planimetrica del tracciato (previsto tra l’altro contiguo al #metanodotto Chieti-Rieti) con il vigente (ed alquanto discutibile) PRG che avrebbe mostrato l’attraversamento da parte del ‪#‎gasdotto‬ non soltanto di aree agricole ma anche di zone archeologiche e di rispetto ambientale senza contare la vicinanza soltanto di qualche metro dalle abitazioni, beni storici ed attività produttive.

a Navelli (AQ)

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Appello ai Comuni, Comitati, Associazioni sociali, culturali e di categoria


“La grande politica è quella delle risoluzioni audaci“  
“Il primo bene di un popolo è la sua dignità” 
(Cavour)

Comunicato stampa dei Comitati cittadini per l'ambiente dell'8.01.2015Dopo la centrale di compressione, anche per il metanodotto siamo ormai nella fase decisiva finale. Il 17 gennaio scade il termine per la presentazione delle osservazioni all’avviso pubblico per l’autorizzazione alla costruzione del metanodotto “Sulmona-Foligno”, tratto dell’opera unitaria “Rete Adriatica gasdotto Brindisi-Minerbio”. L’approssimarsi di tale scadenza, alla quale potrebbe seguire subito dopo la convocazione della Conferenza di Servizi, ci induce, quali cittadini che da sette anni sono “in trincea” nella battaglia contro il progetto della Snam, a rivolgere un appello a tutti i Comuni, ai Comitati ed alle Associazioni sociali, culturali e di categoria, affinchè inoltrino le loro osservazioni motivando la contrarietà all’opera.

Alla politica chiediamo da sempre di farsi interprete della volontà popolare, ricordando che questa battaglia, nata con il convincimento che si stava affrontando “una piccola opposizione ad un limitato problema locale”, ci ha visti, invece in questi anni di impegno costante ed ininterrotto, al centro di una vicenda che pian piano è emersa come un importante tassello all’interno della politica energetica internazionale; così come pure la controparte che ci troviamo ad affrontare da allora, non è di “ridotte dimensioni”, bensì una multinazionale molto potente sotto il profilo economico e politico.

Siamo fiduciosi che la politica, quella vera, consapevole del proprio ruolo rappresentativo della volontà popolare, non vorrà mai cedere il passo a quei potentati economici che, in quanto tali, condizionano anche l’apparato politico con la tutta la protervia che sono capaci di esprimere e di mettere in atto. Ai Comuni chiediamo di esprimere o confermare con  apposita delibera consiliare, la loro contrarietà al devastante e pericoloso progetto della Snam.

A tutte le Associazioni, a tutti i comitati ed ai cittadini chiediamo di formulare anch’ essi le loro osservazioni, ricordando che beni assoluti come il proprio territorio e la salute vanno difesi con dignità e coraggio, senza credere che si possa delegare ad altri ciò che è nostro dovere tutelare per primi e quali cittadini, chiediamo di mettere in campo tutta la forza necessaria sostenuta da quell’orgoglio e da quella tenacia che ha sempre contraddistinto gli abitanti dell’Abruzzo, non cedendo al timore che possa valere la ferrea regola che la ragione è del più forte!

Se Davide ha sconfitto Golia, cittadini ed istituzioni insieme costituiscono una “solida fionda”, ed insieme devono scagliare il sasso contro chi vuole desertificare, mortificare, assoggettare, esporci a rischi certi, compromettere irrimediabilmente il nostro territorio e con esso il nostro futuro. Non permettiamo che ciò avvenga: dipende da noi e saremo responsabili verso i nostri figli perché mentre noi non agiamo, la multinazionale persevera nel suo progetto per i suoi profitti!

Per tutte le eventuali informazioni necessarie, i comitati cittadini sono a disposizione con la casella di posta elettronica sulmonambiente@gmail.com oppure giomargi54@gmail.com, ed ai seguenti recapiti telefonici: Mario 3339698792 – Antonio 3407066402 – Giovanna 3284776001.

Sulmona, 8 gennaio 2015

Comunicato stampa “Comitati cittadini per l’ambiente”

Info: Mario 3339698792 – Antonio 3407066402 – Giovanna 3284776001
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Gasdotto Snam, presentate dall’associazione V.e S.T.A. di Navelli (AQ) le osservazioni tratto Foligno-Sestino

Gasdotto%20Foligno%20SestinoAtto di intervento con “osservazioni” nel procedimento per l’autorizzazione alla costruzione dell’opera denominata “Metanodotto Foligno-Sestino DN 1200 (48”) DP 75 bar” e per la costituzione del vincolo preordinato all’esproprio della Snam Rete Gas s.p.a., art. 52 quinques D.P.R. n. 327/2001 e s.m.i.

 

Altra esplosione gasdotto, una bomba ad orologeria

 

 

SALTA IN ARIA UN ALTRO GASDOTTO DELLA SNAM E LA MULTINAZIONALE INSISTE NEL VOLER METTERE UNA SUPER BOMBA SOTTO I NOSTRI PIEDI!
I Comitati cittadini per l’ambiente comunicano: “Il 20 luglio è esploso un altro metanodotto della Snam. E’ successo a Sciara, in provincia di Palermo. Le fiamme, altissime, erano visibili da Termini Imerese e dagli altri  Comuni  vicini. Fortunatamente non vi sono state conseguenze per le persone perché l’esplosione è avvenuta in aperta campagna, ma le fiamme hanno comunque lambito il  cimitero di Sciara. Al momento non sono state chiarite le cause dell’evento: qualcuno ha ipotizzato che possa essere stato provocato da un mezzo agricolo, nonostante che il gasdotto fosse collocato ad una profondità superiore ad un metro. Ma se così fosse non si dovevano rinvenire i resti del mezzo e del suo guidatore?
Quanto accaduto ripropone la domanda : i metanodotti sono proprio sicuri, come va ripetendo da anni la Snam? E se sono sicuri, perché saltano in aria da soli, come è avvenuto a Tarsia, in Calabria, nel febbraio 2010, in seguito ad uno smottamento del terreno?
La Snam insiste nel voler collocare sotto i nostri piedi una vera e propria bomba ad orologeria : il supergasdotto “Rete Adriatica”, con tubi da un metro e 20 cm di diametro e, quindi, più grandi di quelli esplosi a Tarsia e a Sciara.
In più da noi dovrebbe essere collocata anche la centrale di compressione, per spingere il gas ad altissima pressione da Sulmona a Minerbio. Il tutto in un territorio ad elevatissimo rischio sismico, con un mega tubo che corre lungo l’intera Valle Peligna, passando vicinissimo ad abitazioni ed attività commerciali, con presenza di molte persone. La centrale, inoltre, con i suoi 4 grandi tubi di collegamento, da 1 metro e 20 cm di diametro ciascuno, sorgerebbe a poche decine di metri dal cimitero di Sulmona al quale, tra l’altro, viene compromessa la possibilità di espandersi.
Non è follia tutto questo? Il nostro territorio ha bisogno di essere messo in sicurezza. Invece si fa esattamente il contrario : si aggiungono ulteriori rischi a quelli esistenti!
E i cittadini dovrebbero stare anche zitti, prendendo per buone le fantasiose “assicurazioni” della Snam? Ma, se il metanodotto e la centrale non presentano problemi, perché la Snam si affanna a proporre compensazioni (4 milioni di euro secondo l’ex assessore Cirillo)?
Ormai dovrebbe essere chiaro perfino ai muri che i cittadini non accettano di barattare la sicurezza e la salute pubblica in cambio di denaro.
Anche se la Snam ha  acquistato da anni i terreni di Case Pente e si sta dando molto da fare per acquisire, con compensi risibili, le servitù di passaggio per il metanodotto, sappia che la  battaglia  va avanti e continuerà fino quando non sarà stato attuato quanto deciso alla unanimità dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati : la dislocazione del  metanodotto e della centrale al di fuori della dorsale appenninica. Su questa decisione concordano tutti : i Comuni, le Province e le Regioni.
In un Paese democratico, quale l’Italia è, non decidono le oligarchie, ma le Istituzioni  liberamente elette dai cittadini e la Snam, pertanto, non deve fare altro che prendere atto della volontà unanime delle Istituzioni, mettere da parte il suo devastante e pericoloso progetto e accettare di sedersi ad un tavolo per concordare su una soluzione alternativa.
Info: Mario 3339698792 – Antonio 3407066402 – Giovanna 3284776001
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Fermiamoli

 

«I Comitati cittadini per l’ambiente comunicano che il pullman per la manifestazione di Pescara partirà da piazza Capograssi (Tribunale) alle ore 7,30 – 7,40 di venerdì 15 febbraio.
Dalle ore 9, presso la sede del Servizio Energia della Regione, in via Passolanciano 75, si terrà il presidio per la difesa della legalità e della democrazia.
Ci battiamo per far rispettare le decisioni assunte alla unanimità dal Consiglio Regionale d’Abruzzo: due risoluzioni e precise normative che sanciscono l’incompatibilità  con il territorio della centrale e del metanodotto della Snam.
E’ quanto ha stabilito anche il Collegio regionale per le garanzie statutarie: il procedimento per la concessione dell’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) alla centrale di compressione è illegittimo, pertanto   la richiesta della Snam va respinta e il procedimento va chiuso.
I Comitati rinnovano l’appello a tutti gli amministratori pubblici, ai politici con incarichi istituzionali e non, ai candidati alle prossime elezioni per il Parlamento, a partecipare al presidio di Pescara e a far sentire, forte e chiara, la loro voce in difesa delle legittime e sacrosante ragioni del nostro territorio.
Quello di venerdì 15 è un momento decisivo per il nostro futuro: è in momenti come questi che la Politica, quella vera, deve dimostrare di esserci.
Chi intende partecipare con il pullman è invitato a contattare uno dei seguenti numeri :  333 9698792 (Mario) – 328 4776001 (Giovanna) – 340 7066402 (Antonio)  oppure, via Email : giomargi54@gmail.com»
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