Su #rincari #pedaggi #autostrade A24 e A25 il #Pd aquilano

Il Partito democratico dell’Aquila, con i suoi dirigenti e i suoi amministratori, ritiene prioritaria e irrinunciabile la discussione sulla questione dell’insopportabile aumento dei pedaggi delle autostrade A24 e A25, a maggior ragione alla luce dell’esito dell’incontro con il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e dopo la chiusura pubblicamente esplicitata da Strada dei Parchi.
Gli aumenti di oltre il 12 per cento entrati in vigore a partire dal primo gennaio 2018, sommati ai costi di transito già alti e ben superiori alla media nazionale richiesti su dette autostrade prima di tale data, rischiano di costituire un macigno per la sostenibilità dello sviluppo di aree già messe a dura a prova negli ultimi anni da un impressionante serie di calamità naturali e una pietra tombale per la possibilità di crescita non solo delle aree interne ma di tutto l’Abruzzo.
Per questo il Pd aquilano, fedele all’impostazione che già dal 2009 ha posto come prima e assoluta esigenza la difesa delle esigenze e del vocazioni del proprio territorio di riferimento, avanza al Governo le richieste di sospendere nell’immediato gli aumenti citati e di predisporre da subito un meccanismo che attenui l’impatto dei costi di transito sull’A24 e A25 sulle categorie e i soggetti che ne sono più colpiti, ovvero chi le percorre abitualmente per ragioni di lavoro e di studio.
Queste sono le prime formali richieste, base di una discussione che il Pd aquilano intende porre all’attenzione dei decisori nazionali, discussione che dovrà avere come approdo un recupero della sostenibilità di fruizione delle autostrade A24 e A25. Per questo obiettivo verrà anche ricercata la sinergia con altre iniziative in corso, essendo diffuso a tutto il territorio, ai cittadini, ai sindacati, alla categorie produttive e agli stakeholder l’interesse che la discussione abbia esito positivo.
Il primo passo sarà la presentazione come base di discussione di un unico testo di risoluzione, già depositato in Consiglio regionale dal presidente della Commissione Infrastrutture Pierpaolo Pietrucci, che verrà depositato dai rappresentati del partito anche in Consiglio provinciale e nei Consigli comunali del comprensorio aquilano, con l’invito che negli altri territori regionali si faccia altrettanto.
Il testo della risoluzione avanza le richieste citate di sospensione degli aumenti (nello specifico si propone il limite di aumento del 2 per cento a partire dall’anno in corso) e il trattamento convenzionato per coloro che sono maggiormente colpiti dall’attuale adeguamento tariffario, oltre che, con effetti nel medio e nel lungo termine: l’elaborazione di un nuovo piano di lavori in cui la Regione Abruzzo partecipi al controllo dei punti contrattuali, così come richiesto anche dalla Regione Lazio, interessata alla tratta; una modifica legislativa, al termine del contratto in vigore, che ridefinisca i criteri di concessione autostradale con Strada dei Parchi, garantendo una tariffa adeguata ad un’area interna svantaggiata, con criteri di composizione delle tariffe a carico della fiscalità generale e non degli utenti; la verifica della fattibilità per riportare la gestione delle autostrade A24 e A25 nei pieni poteri dell’attuale Concedente pubblico (A.N.A.S.); la massima concertazione con la Regione Lazio, con i Sindaci del territorio interregionale interessato, con le sigle sindacali, e con tutti gli attori istituzionali del territorio per fare fronte comune nella soluzione del problema.

Stefano Albano, segretario Partito Democratico L’Aquila
Tommaso Ciancarella, responsabile Politiche Città territorio Pd L’Aquila
Iside Di Martino, sindaco di Cagnano Amiterno
Silvano Cappelli, sindaco di San Demetrio
Antonello Gialloreto, sindaco di Poggio Picenze
Paolo Eusani, sindaco di Prata d’Ansidonia
Fabio Camilli, sindaco di Acciano
Pietro Salutari, sindaco Castelvecchio Subequo
Marco Giusti, sindaco di Scoppito
Giacomo Carnicelli, sindaco di Torinimparte
Francesco di Paolo, sindaco di Barisciano
Luciano Mucciante, sindaco di Castel del Monte
Stefano Coletta, segretario Partito Democratico Castel del Monte
Fabrizio Sciarra, segretario Partito Democratico Cagnano
Gaetano Cantalini, segretario Partito Democratico Navelli
Roberto Ioannucci, segretario Partito Democratico Pizzoli
Lucio Tatananni, segretario Partito Democratico Poggio Picenze
Valentina Raparelli, segretario Partito Democratico Scoppito
Giuseppe Spagnoli, segretario Partito Democratico Tornimparte
Clementina Colantonio, segretario Partito Democratico Villa Santa Lucia
Francesco Di Marco, segretario circolo Partito Democratico “Lo Zafferano”
Mauro di Ciccio
Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale

Il “gioco sporco” del Governo e le responsabilità della Regione

 

gasdottoAppena due settimane fa si era aperto uno spiraglio per ridiscutere la localizzazione della centrale di compressione, tanto che l’Assessore regionale all’Ambiente, Mario Mazzocca, si era spinto a parlare, addirittura, di una sospensione “sine die” della decisione sul metanodotto.

Ora arriva la doccia fredda della Conferenza di Servizi per autorizzare il metanodotto, convocata per giovedì 6 agosto a Roma.

Che questo Governo, al pari dei Governi precedenti, fosse inaffidabile noi lo abbiamo sempre pensato e scritto. Abbiamo ormai prove abbondanti per poter affermare, con assoluta tranquillità, che a coloro che governano questo Paese – si chiamino essi Berlusconi, Monti, Letta o Renzi – importa poco o nulla dell’interesse generale e delle regole della democrazia. Essi sono inginocchiati davanti ai grandi potentati economici e finanziari, dei cui piani e interessi sono ligi esecutori. Non ci sorprende, perciò che continui il “gioco sporco” del Governo (e dei Governi) che ha caratterizzato tutta la vicenda Snam. Non si spiegherebbero, diversamente, le tante anomalie da noi evidenziate, ma sistematicamente “coperte” da chi sta in alto: frazionamento della V.I.A., mancanza della V.A.S., carenza di studi essenziali, arbitrario sdoppiamento delle procedure autorizzatrive ecc.

Ciò che continua a farci riflettere, invece, e’ il comportamento della Regione Abruzzo:  per cinque anni, con la Presidenza Chiodi, abbiamo avuto una Regionetotalmente prona davanti al potere centrale.

Con l’avvento della Presidenza D’Alfonso abbiamo sperato in una svolta decisiva, ma abbiamo dovuto ben presto disilluderci. Il Governatore, dopo un inizio scoppiettante, è scomparso dalla scena, per ricomparire solo 10 mesi dopo, il 20 luglio scorso.Nel frattempo la Regione, seduta ed incapace di avanzare proposte, finiva sotto scacco.

Adesso siamo di fronte al passaggio  più cruciale dell’intera “questione Snam”: o la Giunta regionale, con in prima linea D’Alfonso, riesce a far saltare la Conferenza  del 6 agosto e a ricondurre la discussione sul progetto della Snam entro binari di serietà e ragionevolezza, oppure, se ciò non avverrà, vorrà dire che quella che si sta consumando è solo l’ennesima sceneggiata a danno dei nostri territori. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo, c’è solo un modo per chiudere degnamente questa vicenda: attuare la volontà del Parlamento. Il che significa istituire un tavolo di confronto Governo – Regioni che, per un congruo periodo di tempo (6 mesi), studi soluzioni alternative sia per la centrale che per il metanodotto al di fuori, comunque, della dorsale appenninica.

Altre strade, o meglio scorciatoie che conducono a vicoli ciechi, portano solo a soluzioni pasticciate che i cittadini, impegnati in questa lotta da oltre sette anni e mezzo, non potranno mai accettare.

Sulmona, 3 agosto 2015

Comitati cittadini per l’ambiente


Info: Mario 3339698792 – Antonio 3407066402 – Giovanna 3284776001
Email: sulmonambiente@gmail.comhttp://sulmonambientewordpress.com/ 
https://www.facebook.com/pages/Comitato-Ambiente-Sulmona/163437587047697

Metanodotto Snam, lo Stato sia arbitro non giocatore

 

LA CONFERENZA DEI SERVIZI VA SOSPESA: MOLTI ASPETTI ESSENZIALI DA CHIARIRE. SI APRA SUBITO IL TAVOLO DI CONFRONTO TRA GOVERNO E ISTITUZIONI CON LO STATO ARBITRO E NON GIOCATORE A FIANCO DELLA SNAM!

Snam_Rete_Gas_BA_PMSPer la Snam quella di ieri, con l’annuncio dello studio sulla sismicità, (del quale sono state mostrate solo alcune anticipazioni), doveva essere l’occasione per fugare  ogni dubbio sui rischi derivanti dall’attraversamento di aree altamente sismiche da parte di mega gasdotto “Rete Adriatica”: una sorta di “asso nella manica” tenuto in serbo per mettere a tacere ogni dissenso. La mossa a sorpresa della multinazionale ha invece prodotto l’effetto contrario poiché i rappresentanti delle Istituzioni locali intervenuti nella Conferenza di Servizi, sono usciti ancora più convinti della insostenibilità di un progetto che sconvolgerebbe i territori dell’Appennino centrale, molto fragili sotto il profilo sismico,  idrogeologico ed ambientale. Peraltro, come ha opportunamente  fatto presente l’assessore regionale Mario Mazzocca, quello commissionato dalla Snam al  politecnico di Milano è uno studio troppo generico e non ancora minimamente formalizzato; uno studio che “non corrisponde a quello che deve essere redatto e che deve partire dai dati della sismicità e microsismicità locale dei singoli territori attraversati”. Concordiamo inoltre con il presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Regione Abruzzo, Pierpaolo Pietrucci, che ha evidenziato come lo studio del politecnico di Milano su incarico Snam difetta del requisito della terzietà. Siamo, in sostanza, di fronte ad una operazione chiaramente di parte le cui risultanze, a tutt’oggi parziali e comunque non disponibili, non possono essere prese come verità assolute. E’ necessario che la Regione sia messa nelle condizioni di confrontarsi con la Snam attraverso  un proprio studio e che per questo abbia a disposizione un congruo periodo di tempo, così come lo ha avuto la Snam. Se così non fosse saremmo di fronte ad uno Stato che rinuncia definitivamente a svolgere il proprio ruolo di arbitro per consentire, ad una sola delle parti in campo, libertà di azione penalizzando l’altra. Quanto avvenuto ieri è la riprova che la Conferenza di Servizi non solo va sospesa, ma non doveva neppure essere aperta, stante la carenza di un elemento essenziale, quale appunto gli studi di dettaglio sulla sismicità. Ma c’è di più : ormai è del tutto evidente che il procedimento autorizzativo è inficiato alla base da una incredibile quantità di incongruenze e forzature. Come ha potuto la Commissione nazionale VIA chiudere i propri lavori e rilasciare il parere favorevole  di compatibilità ambientale in mancanza di tali fondamentali studi nel progetto della Snam e derubricarli a semplici “prescrizioni”? E gli studi di dettaglio sulla sismicità relativi alla centrale di compressione, in prossimità della faglia attiva del M.Morrone con le relative cinque condotte da 1 mt. e 20 l’una (quattro di collegamento più quella del Sulmona-Foligno) dove sono? Come è possibile varare un progetto così mastodontico senza la Valutazione Ambientale Strategica? Come si possono giustificare cinque VIA separate anzichè la VIA unica per un’opera di 687 chilometri? Come si può giustificare lo sdoppiamento in due iter autorizzativi separati, uno per la centrale e l’altro per il metanodotto, senza ipotizzare che si sta cercando di imporre prima la centrale per poi non modificare affatto il tracciato del metanodotto? Come si può andare avanti nell’autorizzazione, stante la violazione della normativa sugli usi civici, che sancisce il mutamento di destinazione come condizione essenziale? La conclusione è solo una : a questo punto il governo nazionale si fermi ed apra un confronto a tutto campo con le Regioni e le Istituzioni locali su tutti questi aspetti e sulla ineludibile questione della sicurezza di impianti così pericolosi, balzata drammaticamente alla ribalta con l’esplosione di Mutignano di Pineto del 6 marzo scorso. Il governo convochi senza ulteriori indugi il tavolo  per le alternative di tracciato, al di fuori dell’area appenninica, così come deciso dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Ci aspettiamo che tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, a cominciare dai parlamentari, diano battaglia per conseguire questi obiettivi.

Sulmona, 27 marzo 2015                                                                 

Comitati  cittadini per l’ambiente 

Info: Mario 3339698792 – Antonio 3407066402 – Giovanna 3284776001
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Chiusura scuole

A causa delle avverse condizioni metereologiche è stata disposta dal Sindaco del Comune di ‪#‎Navelli‬ la sospensione delle attività didattiche delle scuole materna ed elementare per domani 6 marzo 2015.

ordinanza chiusura scuole navelli

 

Cercasi senso

Alla pubblicazione degli avvisi di criticità quando i cittadini ignorano le azioni previste dal piano di emergenza comunale che i Comuni dovrebbero mettere in atto in situazioni di allerta a seguito di fenomeni meteorologici e idrologici. Sempre che siano dotati per davvero di un piano e venga pure periodicamente aggiornato.

Piano di emergenza comunale navelli

#‎ChiLhaVisto‬?


All’emanazione dell’ordinanza di sospensione delle attività didattiche soltanto nella tarda mattinata di oggi 9 febbraio quando il Centro Funzionale d’Abruzzo aveva diffuso un avviso di condizioni meteo avverse emesso dal Dipartimento della Protezione Civile (n.° 15022 prot. dpc/ria/6581 del 7 febbraio 2015) nel quale si informava che dal pomeriggio di domenica 8 febbraio 2015 erano previsti venti settentrionali da forti a burrasca, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, con quota neve in calo fino a 300-400 m e localmente fino a livello del mare sulle Adriatiche. Come puntualmente verificatosi.

ordinanza chiusura scuole navelli

A Navelli? Ma no!

terremoto civitaretengaNiente multe per chi pagherà in ritardo il versamento delle imposte TIA, TARI e TASI. L’ha stabilito qualche giorno fa il Sindaco di Raiano, Marco Moca, con delibera di giunta.

In particolare, i contribuenti hanno la possibilità di integrare, in sede di saldo, un insufficiente versamento effettuato in acconto, senza applicazione di sanzioni ed interessi moratori relativamente alle componenti TASI e IMU dovute per l’anno 2014. Inoltre, non saranno applicati gli interessi e sanzioni anche nel caso di omesso pagamento dell’acconto ove in sede di saldo sia pagata l’intera somma dovuta per TASI e IMU anno 2014.

Lo stesso dovrebbe fare l’Amministrazione comunale di Navelli considerato che molti concittadini hanno deciso di non pagare l’acconto TASI sugli immobili inagibili a causa del terremoto in attesa di conoscere i chiarimenti richiesti dal Comune dell’Aquila al Ministero delle Finanze non sussistendo certezza circa il pagamento di questo tributo su tali immobili. Sarebbe il minimo dopo non averli esentati a differenza di altri comuni vicini e, per giunta, non aver applicato la riduzione del 50 per cento della base imponibile per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili.

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Paga e #TASI!

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“Risponde il Sindaco, affermando che ogni anno si cerca di recuperare una annualità, con una azione graduale per non infierire ulteriormente sui contribuenti.” (Verbale D.C.C. n. 21 del 27.09.2014)

In fondo i cittadini di #Navelli e #Civitaretenga nel 2013, oltre alle tasse dell’anno in corso, hanno soltanto pagato per intero anche le tasse sospese per il periodo aprile 2009 – giugno 2010 a causa del #terremoto nonostante l’abbattimento del 60% e la restituzione del restante 40% in 120 rate mensili previsti dalla legge L. 183/2011, art. 33, comma 28, la cui definizione dell’ambito di applicazione è stata ampiamente chiarita da autorevoli pareri del Ministero dell’Economia e delle Finanze. PAGA E #TASI

“Il Sindaco precisa che anche le persone con case inagibili usufruiscono dei servizi indivisibili”. (Verbale D.C.C. n. 21 del 27.09.2014)

Dunque, per il Sindaco di #Navelli anche chi possiede una seconda casa inagibile a causa del #terremoto nel centro storico di #Civitaretenga (che dal 06.04.2009 è ancora zona rossa) usufruisce dei servizi indivisibili, ovvero viabilità locale e pulizia strade, illuminazione pubblica, polizia locale, manutenzione aree pubbliche. Per giunta, l’Amministrazione comunale di ‪#‎Navelli‬ non solo ha deciso, a differenza di altri comuni del comprensorio come Caporciano, San Pio delle Camere, Prata D’Ansidonia, Barisciano, di far pagare la ‪#‎TASI‬ anche sulle abitazioni inagibili a causa del ‪#‎terremoto‬ ma non ha previsto nel regolamento comunale per l’applicazione della ‪#‎IUC‬ neppure la riduzione del 50 per cento per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, limitatamente al periodo durante il quale sussistono tali condizioni, essendo la base imponibile la stessa dell’‪#‎IMU‬. PAGA E #TASI!

“Replica il Sindaco rilevando che la rideterminazione delle scadenze di pagamento non incide affatto sulla capacità contributiva dei cittadini perché le somme da pagare sono sempre le stesse, viene solo spostata la scadenza di pagamento.” (Verbale D.C.C. n. 21 del 27.09.2014)

In fondo i cittadini di #Navelli e #Civitaretenga il prossimo anno si troveranno a pagare insieme alle tasse dell’anno in corso soltanto tre rate #TARI 2014 ed inevitabilmente la #TARSU 2011, ad oggi non ancora riscossa. E tutto questo dopo che nel 2013 hanno pagato per intero anche le tasse sospese per il periodo aprile 2009 – giugno 2010 a causa del sisma nonostante l’abbattimento del 60% e la restituzione del restante 40% in 120 rate mensili previsti dalla legge L. 183/2011, art. 33, comma 28, la cui definizione dell’ambito di applicazione è stata ampiamente chiarita da autorevoli pareri del Ministero dell’Economia e delle Finanze. PAGA E #TASI

“Il Vicesindaco dichiara, inoltre, che se il Comune di #Navelli, come hanno fatto altri, avesse applicato l’aliquota TASI del 2 per mille e poi avesse applicato l’abbattimento del 50% per alcune fattispecie sarebbe sembrata una presa in giro per i cittadini e, pertanto, si è preferito applicare il minimo per tutti.” (Verbale D.C.C. n. 21 del 27.09.2014)

Di sicuro il Comune di #CasteldelMonte che ha applicato l’aliquota TASI dell’uno per mille sia per l’abitazione principale e relative pertinenze che per tutti gli altri immobili e in più la #detrazione di 50 euro per l’abitazione principale e pertinenze della stessa maggiorata di ulteriori 30 euro per ogni figlio di età non superiore a 26 anni oppure il Comune di #CastelvecchioCalvisio, di #Barisciano, di #SanPiodelleCamere, etc. che hanno applicato l’aliquota TASI dell’uno per mille sia per l’abitazione principale e relative pertinenze che per tutti gli altri immobili esentando altresì, a differenza del Comune di Navelli, i fabbricati dichiarati inagibili a causa del #terremoto, non hanno preso in giro i suoi cittadini. PAGA E #TASI

“Il Vicesindaco afferma, poi, che quest’anno non si è potuto fare di più anche perché si è dovuto far fronte al riconoscimento di un rilevante debito fuori bilancio, causato da altre Amministrazioni precedenti, anche se qualcuno va affermando che la colpa è di Paolo Federico.” (Verbale D.C.C. n. 21 del 27.09.2014)

Quali sarebbero le “altre Amministrazioni precedenti” che hanno causato un rilevante debito fuori bilancio? L’attuale Vicesindaco non ha forse ricoperto la carica di sindaco del Comune di #Navelli dal 1999 al 2010, ovvero per ben 11 anni, tra l’altro senza uno straccio di opposizione? E chi sarebbe questo presunto accusatore? PAGA E #TASI

“Infine, il Vicesindaco contesta alla minoranza di aver fatto un comunicato stampa facendo riferimento non già ai Comuni vicini, ma ad un Comune il cui raffronto con il Comune di #Navelli appare improponibile perché il primo è stato molto più danneggiato dal sisma”. (Verbale D.C.C. n. 21 del 27.09.2014)

Giustappunto. Il Comune di #VillaSantAngelo, il secondo Comune più colpito dal #terremoto, ha azzerato la TASI per tutti e dimezzato la tassa sui rifiuti mantenendo un’aliquota IMU per le abitazioni non principali pari a 7,6 per mille. PAGA E #TASI!

verbale - Copia

P.S. Consegnare direttamente a domicilio ad una persona anziana il modello F24 già compilato per fargli pagare la #TASI sulla abitazione distrutta dal #terremoto non ha prezzo. PAGA E #TASI!

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Sopra il cotto l’acqua bollente

Navelli – Scrive Gaetano Cantalini: “Dopo che ai cittadini si sono fatte pagare per intero le tasse sospese per il periodo aprile 2009 – giugno 2010 a causa del sisma nonostante l’abbattimento del 60% e la restituzione del restante 40% in 120 rate mensili previsti dalla legge L. 183/2011, art. 33, comma 28, la cui definizione dell’ambito di applicazione è stata ampiamente chiarita da autorevoli pareri del Ministero dell’Economia e delle Finanze, considerato altresì che ai comuni del cratere sono stati assegnati contributi straordinari per far quadrare i bilanci e compensare le minori entrate dovute al sisma, ci si aspettava per quest’anno una sensibile riduzione delle tasse da parte dell’Amministrazione comunale di Navelli come ha fatto, per esempio, uno dei comuni aquilani maggiormente colpiti dal terremoto, il Comune di Villa Sant’Angelo, che ha addirittura azzerato la TASI e dimezzato la tassa sui rifiuti mantenendo un’aliquota IMU per le abitazioni non principali pari a 7,6 per mille. Ed invece:
–  per quanto riguarda l’IMU, nessuna riduzione delle aliquote;
– per quanto riguarda la TASI, nessuna delle riduzioni ed esenzioni previste dall’art. 15 del regolamento per l’applicazione della IUC (Imposta Unica Comunale) adottato dal Consiglio comunale, ovvero per abitazioni con unico occupante; abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo; locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente; abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero; fabbricati rurali ad uso abitativo; inoltre, nessuna riduzione per le famiglie con redditi bassi (art. 1, comma 682, L. 147/2013), nessuna esenzione o riduzione per gli immobili dichiarati inagibili a causa del sisma, nessuna riduzione per i fabbricati inagibili o inabitabili e per i fabbricati di interesse storico o artistico per i quali la base imponibile IMU è ridotta del 50% (art. 13, comma 3, Dlgs. 201/2011 convertito in L. 214/2011), nessuna detrazione prevista dal comma 731 dell’art. 1 della Legge n. 147 del 27.12.2013 (Legge di Stabilità 2014) nei seguenti casi:
a. per abitazione principale e pertinenze della stessa;
b. per ciascun figlio di età non superiore a ventisei anni, purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale;
c. per l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto, direttamente adibita ad abitazione principale, da cittadini italiani iscritti nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero “AIRE” non residenti nel territorio dello Stato, a condizione che la stessa non risulti locata;
– per quanto riguarda la TARI, nessuna riduzione delle tariffe rispetto al precedente regime di prelievo TARSU; in particolare, nessuna riduzione ed agevolazione per le abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo; per locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente; per abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero; per fabbricati rurali ad uso abitativo.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che nel predetto regolamento non è stata neppure prevista la possibilità di applicare una riduzione tariffaria per i nuclei familiari in cui sia presente un soggetto portatore di handicap grave di cui alla legge 104/1992 così pure per mancato svolgimento del servizio (art. 1, comma 656, L. 147/2013), ch’eppure è abbastanza frequente sia relativamente alla raccolta dei rifiuti che alla pulizia delle strade. Inoltre, non sono state individuate né le categorie di attività produttive di rifiuti speciali alle quali applicare, nell’obiettiva difficoltà di delimitare le superfici ove tali rifiuti si formano, percentuali di riduzione rispetto all’intera superficie su cui l’attività viene svolta (art. 1, comma 649, L. 147/2013) né le aree di produzione di rifiuti speciali non assimilabili e i magazzini di materie prime e di merci funzionalmente ed esclusivamente collegati all’esercizio di dette attività produttive, ai quali si estende il divieto di assimilazione (art. 1, comma 649, L. 147/2013).
Infine, seri dubbi sorgono riguardo la formazione delle tariffe che, sempre in base al regolamento, dovrebbero essere commisurate alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte, nonché al costo del servizio sui rifiuti, avvalendosi altresì dei criteri determinati dal DPR n. 158/1999 e nel rispetto del principio “chi inquina paga”, sancito dall’articolo 14 della Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti. Le tariffe per ogni categoria o sottocategoria omogenea dovrebbero essere così determinate dal comune moltiplicando il costo del servizio per unità di superficie imponibile accertata, previsto per l’anno successivo, per uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti. Invece, per la formazione delle tariffe TARI è stato semplicemente seguito un criterio definito dal Responsabile del Servizio “euro per metro quadrato” senza, pertanto, tener conto dei coefficienti di adattamento e proporzionali di produttività di cui alle tabelle dell’allegato 1 del DPR n. 158/1999, che dovrebbero essere determinati anch’essi dal Consiglio comunale in sede di approvazione delle tariffe, ovviamente nel rispetto dei limiti stabiliti dalla legge.

10 settembre 2014

via Sopra il cotto l’acqua bollente | InAbruzzo.com

Come volevasi dimostrare

 

cassa-300x226Per il Comune di #Navelli non si poteva fare. In realtà, non hanno voluto farlo a differenza di altri comuni del comprensorio, oltre a quello di #Barisciano.

#sapevatelo #ricordatelo
Di seguito la determinazione del Responsabile del Servizio del Comune di Barisciano relativa all’approvazione del ruolo principale TARSU anno 2010 con la riduzione, per il periodo dal 1 gennaio al 30 giugno 2010, oggetto della sospensione a seguito del sisma, del carico iscritto a ruolo al 40% del dovuto e la possibilità di rateizzare i versamento in 120 rate mensili, ai sensi dell’art.33, comma 28,della legge n.183/2011, che l’Amministrazione comunale di Navelli ha ritenuto invece di non applicare facendo pagare ai propri concittadini il tributo per intero.

«Visto l’art.33, comma 28, della legge n.183/2011 a norma del quale “per consentire il rientro dall’emergenza derivante dal sisma che ha colpito il territorio abruzzese il 6 aprile 2009, la ripresa della riscossione di cui all’art.39, commi 3 bis, 3-ter e 3quater , del decreto-legge 31.5.2010, n.78, convertito con modifica dalle legge 30.7.2010,n.122, avviene senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri accessori, mediante il pagamento in centoventi rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di gennaio 2012. L’ammontare dovuto per ciascun tributo o contributo ovvero per ciascun carico iscritto a ruolo, oggetto delle sospensioni, al netto dei versamenti già eseguiti, è ridotto al 40%”; […]

Chiarito che per il periodo dal 1 gennaio/30 giugno è stato ridotto il carico iscritto a ruolo al 40% del dovuto ed è stata prevista la possibilità di rateizzare i versamenti in 120 rate mensili;»

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Cornuti e mazziati

Tarsu-e-Tares1Alla fine della fiera, nell’arco di un solo anno, i cittadini di #Navelli e di #Civitaretenga hanno pagato per ben due volte la #TARSU, quella riferita al 2010 (ultimo ruolo emesso) e quella riferita al 2013, oltre a non aver beneficiato dell’abbattimento del 60% della stessa per il periodo aprile 2009-giugno 2010, oggetto della sospensione a seguito del #terremoto e della successiva riduzione del 40%, prevista dall’art. 33 comma 28 della Legge 183/2011 che l’Amministrazione comunale ha ritenuto di non recepire a differenza di altri comuni del #cratere sismico.

P.S. Premesso che, con la rideterminazione delle tariffe relative alla TARSU per l’anno finanziario 2013, la Giunta comunale ha deciso di continuare ad applicare per detto periodo lo stesso regime di prelievo, in conformità all’art. 5, comma 4-quater della Legge 124 del 28.10.2013, fatti comunque salvi la maggiorazione prevista per lo Stato nonché la predisposizione e l’invio ai contribuenti del relativo modello di pagamento, va evidenziato che il Consiglio comunale, con deliberazione n. 15 del 27.09.2013, ha stabilito la scadenza del 31.03.2014 come ultima rata (a saldo) del nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi in vigore dal 01.01.2013, denominato #TARES, e non del tributo sui rifiuti solidi urbani, ovvero la TARSU.

Mero errore materiale

La risposta del Sindaco all’#interrogazione n. 20 del 16.01.2014 recante per oggetto: “conferimento sovvalli, riattivazione, chiusura e ripristino ambientale #discarica comprensoriale in località “Pagano” del Comune di #Navelli“.

risposta sindaco interrogazione n 20107Leggi l’Interrogazione n. 20 “conferimento sovvalli, riattivazione, chiusura e ripristino ambientale discarica comprensoriale”

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Sarà vero?

 

A che punto siamo con l’attuazione degli interventi e delle attività per la riattivazione, la chiusura ed il ripristino ambientale delle discariche dei Comuni aderenti all’accordo di programma sottoscritto con l’ex Soggetto attuatore per la gestione delle #macerie a seguito del terremoto, tra cui la #discarica comprensoriale in località “Pagano” del Comune di #Navelli?

 

E la discarica di Navelli?

 

discarica navelli

In particolare, ai sensi dell’OPCM n. 3923/2011 e s.m.i. le discariche di: Pizzoli, Villa S. Lucia, Ofena e Castelvecchio Calvisio sono state inserite in un “Accordo di Programma”, sottoscritto con l’ex Soggetto Attuatore (OPCM 4014) per la gestione delle macerie a seguito del sisma dell’aprile 2009” (dal “Rapporto sul sistema regionale di smaltimento RU – 30.06.2013” della Regione Abruzzo, denominato anche “Report 2013”).
E la #discarica di #Navelli? Che c’entra Pizzoli? Sicuramente si tratterà di un mero errore materiale dal momento che con deliberazione consiliare n. 24 del 15.10.2011 fu approvato, con voto unanime, lo schema di “Protocollo d’Intesa” tra Soggetto attuatore e Regione #Abruzzo, Provincia di #LAquila, Comuni di Villa Santa Lucia, Ofena, Castelvecchio Calvisio e Navelli, appunto, per la riattivazione degli impianti di smaltimento #rifiuti dei suddetti Comuni per il conferimento delle frazioni non recuperabili delle #macerie derivanti dal #terremoto (denominate sovvalli), la chiusura ed il ripristino ambientale dei siti. In base a detto “Protocollo d’Intesa” il Comune di Ofena avrebbe assunto il coordinamento delle attività da doversi espletare da parte di ogni singolo comune. In particolare, avvalendosi del supporto tecnico-amministrativo della Regione Abruzzo – Direzione Protezione Civile Ambiente – Servizio Gestione Rifiuti, della provincia dell’Aquila e dell’ARTA – Distretto Provinciale di L’Aquila, avrebbe dovuto provvedere ad incaricare un professionista dotato di specifica esperienza per la redazione dei progetti di riattivazione delle discariche ai sensi del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.; ad espletare le procedure amministrative di evidenza pubblica ai sensi del D.Lgs. 12.04.2013 n. 163 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 204/17/CE e 2004/18/CE”, per la realizzazione degli interventi previsti, salvo espresse deroghe previste in merito da OPCM; ad ogni altra attività e/o iniziativa necessaria e/o connessa alla corretta gestione di dette discariche.
Considerato che il conferimento dei sovvalli derivanti dalle operazioni di selezione e/o trattamento delle macerie presso la discarica comprensoriale in località “Pagano” del Comune di Navelli avrebbe permesso di addivenire alla sua definitiva chiusura ed al conseguente ripristino ambientale del sito, avvalendosi delle risorse di cui all’OPCM n. 3923/2011 e s.m.i., dopo che con l’ordinanza sindacale n. 8 del 30.09.2010 si era proceduto alla sospensione, con decorrenza dal 01.10.2010, dell’attività di conferimento dei rifiuti solidi urbani, presenterò nei prossimi giorni un’interrogazione al Sindaco al fine di conoscere ogni atto conseguente alla firma di detto “Protocollo d’Intesa” per l’attuazione degli interventi e delle attività connesse alla riattivazione, alla chiusura ed al ripristino ambientale delle discariche dei Comuni aderenti all’accordo.

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Per rimborso TARSU

 

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“Si avvisa la cittadinanza che dalla data odierna sono disponibili presso i consiglieri comunali sotto indicati o scaricabili dal sito www.gaetanocantalini.wordpress.com  i moduli per richiedere all’Amministrazione comunale, possibilmente entro il 31 dicembre 2013, il rimborso del 60% delle somme pagate e non dovute ai fini della Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) per il periodo aprile 2009 – giugno 2010, oggetto della sospensione e della successiva riduzione del 40%, ai sensi dell’art. 33 comma 28 della Legge n. 183/2011 che l’Amministrazione ha ritenuto di non recepire, nonostante autorevoli pareri del Ministero dell’Economia e delle Finanze, a tal proposito richiesti dal Comune dell’Aquila, in ordine alla definizione dell’ambito di applicazione di detta legge, facendo così pagare ai cittadini residenti alla data del 06.04.2009 il tributo per intero.”

Scarica il modulo qui

Modulo per rimborso TARSU

tarsuDi seguito il modulo per richiedere all’Amministrazione comunale di Navelli, possibilmente entro il 31 dicembre 2013, il rimborso del 60% delle somme pagate e non dovute ai fini della Tassa per la Raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) per il periodo aprile 2009 – giugno 2010, oggetto della sospensione a seguito del sisma del 06.04.2009 e della successiva riduzione del 40%, ai sensi dell’art. 33 comma 28 della Legge n. 183/2011 che l’Amministrazione ha ritenuto di non recepire, nonostante autorevoli pareri del Ministero dell’Economia e delle Finanze, a tal proposito richiesti dal Comune dell’Aquila, in ordine alla definizione dell’ambito di applicazione di detta legge, facendo così pagare ai cittadini residenti alla data del 06.04.2009 il tributo per intero.

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Rimborso Tarsu

 

tributi_d0Nei prossimi giorni il gruppo di minoranza renderà disponibili i moduli per richiedere all’Amministrazione comunale di Navelli il rimborso del 60% delle somme pagate e non dovute ai fini della Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) per il periodo aprile 2009 – giugno 2010, oggetto della sospensione e della successiva riduzione del 40%, ai sensi dell’art. 33 comma 28 della Legge n. 183/2011 che l’Amministrazione ha pensato bene di non recepire, facendo pagare ai cittadini per intero il tributo, nonostante autorevoli pareri del Ministero dell’Economia e delle Finanze, a tal proposito richiesti dal Comune dell’Aquila, che hanno fugato ogni dubbio in ordine alla definizione dell’ambito di applicazione di detta legge.

Violata deliberazione del consiglio comunale

post_it_TARESAl Comune di Navelli, oltre a non applicare le leggi dello Stato, facendo così pagare ai cittadini per intero le tasse, nella fattispecie la TARSU, nonostante l’abbattimento del 60% per il periodo aprile 2009 -giugno 2010, oggetto della sospensione e della successiva riduzione del 40%, disposta a seguito del sisma, neppure le deliberazioni del Consiglio comunale, tra l’altro, proposte e votate dalla stessa maggioranza, vengono rispettate!
Con deliberazione n. 15 del 27.09.2013 il Consiglio comunale ha stabilito che il versamento del nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES) doveva essere effettuato in n. 3 rate scadenti:
– la prima rata entro il 30.11.2013 in acconto nella misura pari al 40% dell’importo Tarsu dell’ultimo ruolo emesso;
– la seconda rata entro il 31.12.2013 in acconto nella misura pari al 30% dell’importo Tarsu dell’ultimo ruolo emesso;
– la terza rata entro il 31.03.2014 a saldo tenendo conto delle tariffe del tributo che devono ancora essere approvate.
E, invece, dagli avvisi di pagamento inviati in questi giorni ai cittadini da Equitalia S.p.A., la società che gestisce il servizio di riscossione per conto dell’Ente, l’ammontare di ciascuna delle prime due rate, ovvero quelle con scadenza rispettivamente il 30.11.2013 ed il 31.12.2013, risulta calcolato nella misura pari al 35% dell’importo TARSU dell’ultimo ruolo emesso.
L’accaduto, oltre ad essere di una gravità assoluta, non è in alcun modo giustificabile. Pertanto, il Sindaco provveda con estrema sollecitudine a dare precisa attuazione a quanto deliberato dal Consiglio comunale.

 

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