“Ju #Natale a #Laquila”

“JU NATALE A L’AQUILA”, sulle note della famosissima Jingle Bells, nasce per augurare a tutti un Felice Natale. L’idea di scrivere una canzone sul Natale deriva dalla passione dei “Folkavacca” per le tradizioni. Dalle “sagnette ammassate con le vongole” al famoso aperitivo de “Ju Boss” a Piazza Regina Margherita, dalla bellissima “Piazza Duomo” illuminata, al cenone con “fritteji e capetò”, “JU NATALE A L’AQUILA” altro non è che una goliardica descrizione di ciò che accade a L’Aquila nella vigilia di Natale.

Folkavacca nasce dall’amicizia di tre ragazzi, estimatori della musica folk e popolare, abruzzese e non. Uniti dalla passione per la musica dei tempi che furono e per le canzoni che cantavano e fischiettavano i nostri nonni, cercano di dare nuova luce a melodie dimenticate… Melodie che facevano sorridere i nostri avi, melodie che non possono essere dimenticate.

L’organetto di Minaccia, la fisarmonica di Mimmò e la chitarra di Cecala hanno un unico nome: FOLKAVACCA!!! L’amicizia è alla base della nascita del gruppo. Far divertire chi li ascolta è la loro missione. La musica popolare, il loro pane quotidiano.

“I diari di #Laquila”

Dieci piccole storie di terremoto

i-diari-di-laquila-dieci-piccole-storie-di-terremotodi Paola Ardizzola

“3.32: un rumore come di martello pneumatico mi sveglia all’istante, è un rumore in crescendo, a cui si aggiungono i rumori degli oggetti che cadono dai mobili; realizzo immediatamente che si tratta del terremoto, il mio cervello era rimasto all’erta dopo le 23.30. Gabriele si sveglia due secondi dopo di me, e mentre l’intera stanza traballa con un suono sordo ma potente, ritmico, roboante, ci prendiamo la mano. Entrambe le nostre mani tremano, così come le gambe, e la testa, e il cuore. Riusciamo a conquistare la porta della camera da letto al buio, la luce è andata via, tremando, e sotto quella trave della porta dell’antica casa in pietra che ci ospita, ci abbracciamo senza dire una parola, immobili, consapevoli di poter morire in ogni istante, in attesa che la terra si fermi, che finiscano quei 38 lunghissimi secondi di terremoto.”

Disponibile in libreria e on line

San Giovanni a #Navelli (#Laquila)

La bellezza e il silenzio

Chiesa abbandonataSan Giovanni a Navelli
stazione di preghiere
tornate indietro dal capolinea
a nascondersi in soffitta

Patina di muffa
su Santi mutilati
e angeli addormentati sul muschio
con ali trespoli d’uccelli

Sull’altare un topo
finto agnello rosicchia
peccati duri come pietra

Ossidato un calice
sul bordo una mezzaluna
a ricordare la bocca del prete

Sbatter d’ali, piccioni
a voler scongelare mimiche
imbalsamate in implori sterili
e da una lama di luce
s’avvita polvere
forfora d’omelie

Pavimento ribelleSan Giovanni a Navelli
monito a piedi dileguati
non meritarono l’appoggio

S’avvertono respiri alle spalle
nel morbido umido silenzio
tenta stirare
il velo su anime sconfitte
persero redenzione

Fuori, radici d’alberi
strozzano il portone
punito
mai si chiuse a blasfemi

Squarcio di fulmine
campana girata
a megafono del vento
invettive di morti
ulularono ai peccati

Michael Santhers

Segnale Tim a #Navelli (#Laquila)

Ponte radio tim a NavelliProposta di riferire ai cittadini sulle cause che fino ad oggi hanno impedito la risoluzione della questione relativa all’assenza del segnale TIM assumendo altresì l’impegno di aggiornare puntualmente la cittadinanza sugli sviluppi futuri, come d’altronde la stessa Amministrazione comunale aveva sostenuto di voler fare.

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