Indennità di funzione

 

Richiesta di chiarimenti al Sindaco di Navelli in merito al pagamento dell’indennità di funzione al Vicesindaco dal momento che per legge tale indennità non sarebbe cumulabile con il gettone di presenza per la partecipazione ai consigli provinciali in qualità di consigliere provinciale.

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Il giorno della memoria

 

“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.”

  Bertolt Brecht

 

La voce

 

 
borgo navelli“Quel borgo nudo al vento,
osso dell’esistenza quotidiana,
pura, per essere fin troppo prossima,
assoluta, per essere fin troppo umana.
Stupenda e misera città
che mi hai fatto fare esperienza 
di quella vita:
fino a farmi scoprire ciò che, 
in ognuno, era il mondo.
Piange ciò che ha fine e ricomincia.
Piange ciò che muta, 
anche per farsi migliore”

Pier Paolo Pasolini

“E adesso chi paga?”

Pare che gli ex proprietari del Palazzo Santucci abbiano vinto il ‪#‎ricorso‬ al ‪#‎TAR‬ ‪#‎Abruzzo‬, avverso il Comune di ‪#‎Navelli‬, per la riassunzione (ex art. 11 c.p.a.) del giudizio civile instaurato tra le parti presso il Tribunale di ‪#‎LAquila‬ di cui al R.G. 841/2003, definito con declaratoria sul difetto di giurisdizione in favore del Giudice amministrativo con sentenza emessa dal Giudice unico Dott.ssa Antonella Camilli n. 89 del 15.2.2011. Queste le richieste avanzate al Giudice della riassunzione dai fratelli Santucci: la condanna, in via principale, del Comune di Navelli, a reintegrazione del danno subito dai ricorrenti ed, in applicazione dell’art. 2058 c.c., alla restituzione di porzioni di fabbricato, nonché di aree pertinenziali, di cui erano comproprietari per 5/6 di una rilevante parte dell’omonimo palazzo; la condanna, sempre in via principale, del Comune a restituire, sempre in applicazione dell’art. 2058 c.c., i beni mobili (mobilio, suppellettili, un torchio antico, botti, etc); la condanna del Comune, in via subordinata, qualora si ritenga di non poter accogliere la domanda risarcitoria per reintegrazione, al risarcimento del danno per equivalente nella misura di € 450.000,00 ovvero in quella diversa somma, anche maggiore, che sarà accertata nel corso del giudizio e ciò con la maggiorazione per interessi legali e rivalutazione monetaria a decorrere dal 31.05.1995 (data dello spossessamento dei beni immobili e mobili); in ogni caso con vittoria di spese in giudizio.
Forse ricorderete che, a seguito di ricorso giurisdizionale proposto dai Santucci, il TAR Abruzzo, con sentenza n. 515 del 04.04.1998, annullò le deliberazioni consiliari del Comune (n. 11 del 14.08.1993 e n. 35 del 03.11.1984), con le quali era stato approvato, ai sensi dell’art.1 della L.1/1978, il progetto di ristrutturazione dell’immobile in questione ed i provvedimenti di occupazione d’urgenza. L’annullamento giurisdizionale suddetto passò poi in giudicato con la sentenza del Consiglio di Stato (Sez. V n. 3182 del 15.06.2001) che respinse il ricorso del Comune di Navelli. Con decisione passata in giudicato venne pertanto affermato il principio che il Comune di Navelli non poteva procedere all’espropriazione di un immobile in proprietà di privati sulla base di un progetto comportante soltanto lavori pubblici e che quindi non poteva qualificarsi come opera pubblica. Per effetto della suddetta occupazione, da considerarsi illegittima, i Santucci sarebbero stati dunque privati del possesso di porzioni immobiliari ed anche di beni mobili. L’annullamento giurisdizionale del progetto era andato a travolgere, secondo la giurisprudenza dell’epoca, la dichiarazione di pubblica utilità insita nel provvedimento medesimo e di conseguenza tutta l’attività giuridica e materiale svolta dal Comune di Navelli doveva considerarsi effettuata in carenza di potere, non potendosi più ravvisare un collegamento teleologico tra l’opera realizzata (consistente soltanto in lavori pubblici) ed il pubblico interesse.

palazzo santucci navelli

Un falso

Cari concittadini, vi invito calorosamente ad andarvi a leggere, qualora non l’aveste già fatto, il piano di #ricostruzione dei nostri centri storici (quello di #Navelli e della frazione di #Civitaretenga) da qualche giorno pubblicato sul sito del Comune, a seguito del rilascio del nulla osta da parte dell’USRC (Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del #Cratere) di Fossa (#Laquila) lo scorso 22 dicembre, e poi provate a mettervi nei miei panni di consigliere comunale che un giorno o l’altro sarà chiamato ad approvarlo in Consiglio. Voi cosa fareste? Sareste disposti ad assumervi la responsabilità, oltre che politico-amministrativa, innanzitutto morale di tale atto verso i propri concittadini, in particolare nei riguardi di chi i danni dal #terremoto li ha avuti per davvero o, peggio ancora, di chi in quella terribile notte ha perso una persona cara? Mi dispiace ma io non posso approvare un piano falso. La mia coscienza di persona onesta me lo impone.

zona rossa civitaretenga

Eppure succede

 

donazioni navelliAd un consigliere comunale che chiede di conoscere i nominativi di coloro che, all’indomani del #terremoto, hanno fatto una #donazione al proprio comune per l’emergenza e/o #ricostruzione, può un sindaco rifiutarsi di fornirli per motivi di privacy?
#vediamocichiaro

 

 

imageAd un consigliere comunale che chiede di conoscere se il piano d’emergenza comunale in materia di protezione civile sia stato aggiornato, può un sindaco rispondere che “l’Amministrazione ha provveduto al relativo aggiornamento ai sensi dell’art. 3-ter della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e s.m.i.” anche se non risulta da nessuna parte?
 #vediamocichiaro

2010_04_21_NAVELLI_Tabellone_Lions_NavelliAd un consigliere comunale che chiede di conoscere il progetto di una struttura da realizzarsi nel proprio comune per ospitare i servizi sanitari che erano ubicati presso la sede municipale danneggiata dal #terremoto, su un’area acquisita dall’Ente a spese dei propri concittadini, può un sindaco rispondere che, trattandosi di un’opera privata soggetta al rilascio del permesso a costruire, per ottenere il progetto, il consigliere avrebbe dovuto presentare apposita istanza di accesso all’Ufficio tecnico in modo da attivare le necessarie procedure di pubblicità e trasparenza nei confronti del titolare del permesso stesso?
#vediamocichiaro

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Sarà vero?

 

A che punto siamo con l’attuazione degli interventi e delle attività per la riattivazione, la chiusura ed il ripristino ambientale delle discariche dei Comuni aderenti all’accordo di programma sottoscritto con l’ex Soggetto attuatore per la gestione delle #macerie a seguito del terremoto, tra cui la #discarica comprensoriale in località “Pagano” del Comune di #Navelli?

 

Presentata interrogazione

 

Perché il presidio socio-sanitario, realizzato a #Navelli dai #Lions Italiani MD 108 Italy grazie alla generosità di molti, compresi i cittadini di Navelli (avendo il Comune provveduto a proprie spese all’acquisizione dell’area al costo di 32,00 euro/mq), per “ripristinare” i servizi sanitari ubicati nella sede municipale danneggiata dal #terremoto, a distanza di quasi sette mesi dalla cerimonia d’inaugurazione, resta ancora inutilizzato? E’ stato effettivamente “donato” al Comune? Quale la procedura d’acquisizione della struttura al patrimonio dell’Ente e quali i relativi costi?

 

Giudicate voi se non è censura

 

Questa la “Lettera aperta ai cittadini”, a firma del Vicesindaco, pubblicata sulla pagina facebook (istituzionale) del Comune di #Navelli lo scorso 13 dicembre
E questa la replica del sottoscritto alla comunicazione (istituzionale) del Vicesindaco, affissa alle bacheche comunali, previo  avviso al Comune, unitamente alla richiesta di pubblicazione sulla pagina facebook dell’Ente che ovviamente non è mai avvenuta

Comunicato stampa

richiesta pubblicazione

E, infine, la comunicazione, da parte del Responsabile del servizio, pervenutami solo in data odierna, di rimozione del manifesto (locandina formato A3) dagli appositi spazi in quanto il “contenuto esula dalle finalità indicate nell’articolo 18, comma 1 del D.Lgs. 507/1993” che recita “il servizio delle pubbliche affissioni è inteso a garantire specificamente l’affissione, a cura del comune, in appositi impi…anti a ciò destinati, di manifesti di qualunque materiale costituiti, contenenti comunicazioni aventi finalità istituzionali, sociali o comunque prive di rilevanza economica, ovvero, ove previsto, e nella misura stabilita dalle disposizioni regolamentari, di messaggi diffusi nell’esercizio di attività economiche”.

censura

“E senza per questo voler applicare alcuna forma di censura”

E la discarica di Navelli?

 

discarica navelli

In particolare, ai sensi dell’OPCM n. 3923/2011 e s.m.i. le discariche di: Pizzoli, Villa S. Lucia, Ofena e Castelvecchio Calvisio sono state inserite in un “Accordo di Programma”, sottoscritto con l’ex Soggetto Attuatore (OPCM 4014) per la gestione delle macerie a seguito del sisma dell’aprile 2009” (dal “Rapporto sul sistema regionale di smaltimento RU – 30.06.2013” della Regione Abruzzo, denominato anche “Report 2013”).
E la #discarica di #Navelli? Che c’entra Pizzoli? Sicuramente si tratterà di un mero errore materiale dal momento che con deliberazione consiliare n. 24 del 15.10.2011 fu approvato, con voto unanime, lo schema di “Protocollo d’Intesa” tra Soggetto attuatore e Regione #Abruzzo, Provincia di #LAquila, Comuni di Villa Santa Lucia, Ofena, Castelvecchio Calvisio e Navelli, appunto, per la riattivazione degli impianti di smaltimento #rifiuti dei suddetti Comuni per il conferimento delle frazioni non recuperabili delle #macerie derivanti dal #terremoto (denominate sovvalli), la chiusura ed il ripristino ambientale dei siti. In base a detto “Protocollo d’Intesa” il Comune di Ofena avrebbe assunto il coordinamento delle attività da doversi espletare da parte di ogni singolo comune. In particolare, avvalendosi del supporto tecnico-amministrativo della Regione Abruzzo – Direzione Protezione Civile Ambiente – Servizio Gestione Rifiuti, della provincia dell’Aquila e dell’ARTA – Distretto Provinciale di L’Aquila, avrebbe dovuto provvedere ad incaricare un professionista dotato di specifica esperienza per la redazione dei progetti di riattivazione delle discariche ai sensi del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.; ad espletare le procedure amministrative di evidenza pubblica ai sensi del D.Lgs. 12.04.2013 n. 163 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 204/17/CE e 2004/18/CE”, per la realizzazione degli interventi previsti, salvo espresse deroghe previste in merito da OPCM; ad ogni altra attività e/o iniziativa necessaria e/o connessa alla corretta gestione di dette discariche.
Considerato che il conferimento dei sovvalli derivanti dalle operazioni di selezione e/o trattamento delle macerie presso la discarica comprensoriale in località “Pagano” del Comune di Navelli avrebbe permesso di addivenire alla sua definitiva chiusura ed al conseguente ripristino ambientale del sito, avvalendosi delle risorse di cui all’OPCM n. 3923/2011 e s.m.i., dopo che con l’ordinanza sindacale n. 8 del 30.09.2010 si era proceduto alla sospensione, con decorrenza dal 01.10.2010, dell’attività di conferimento dei rifiuti solidi urbani, presenterò nei prossimi giorni un’interrogazione al Sindaco al fine di conoscere ogni atto conseguente alla firma di detto “Protocollo d’Intesa” per l’attuazione degli interventi e delle attività connesse alla riattivazione, alla chiusura ed al ripristino ambientale delle discariche dei Comuni aderenti all’accordo.

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“A testa alta per la città dell’Aquila”

 

MANIFESTAZIONE UNITARIA DI TUTTO IL CENTROSINISTRA

laquila-17-gennaio-2013

LA SOLIDARIETA’ DELLA COMUNITA’ AQUILANA AL SUO SINDACO MASSIMO CIALENTE

L’appuntamento è per venerdì 17 gennaio alle ore 17,30 presso l’Auditorium del Castello in via delle  Medaglie d’oro a L’Aquila

 

Ora tocca a voi


Qui la conferenza stampa integrale sulle dimissioni del Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente

Sindaci del cratere, forza! Il vostro momento è arrivato!
Non è forse quello che, in fondo, in molti volevate?!?
Adesso tocca a voi farvi dare i soldi da Roma per ricostruire i nostri comuni terremotati perché d’ora in poi, soltanto dopo averli ottenuti, potrete pensare a come spartirveli nei vostri “tavoli tecnici”, possibilmente senza litigare.
Noi, poveri cristi, che possiamo fare più che starvi vicini? Al limite potremmo regalarvi un navigatore satellitare nel caso in cui ne aveste bisogno.
Buona fortuna, a noi!

“Workshop nel medioevo di Navelli”

Si svolgerà a Navelli il prossimo 2 febbraio un workshop tenuto dai fotografi Guido Paradisi (Flickr paradisi) e Luciano Paradisi (Flickr paraluci).

borgo navelliGradinate, archi, porte, vicoli, particolari, architetture spontanee saranno i soggetti della giornata. Si parlerà di prospettiva, linee cadenti, composizione. E’ consigliato l’uso di un treppiedi, l’ottica principe sarà il grandangolare ma anche teleobiettivi per la ricerca di composizioni e prospettive particolari. Attrezzatura richiesta: qualsiasi apparecchio di qualità, ma una reflex con ottiche dal grandangolare al teleobiettivo è preferibile; per chi possiede reflex Canon c’è la possibilità di usare le nostre ottiche; il tratto di valle che percorreremo è profondo e incassato fra alte pareti di roccia e la luce sarà molto scarsa, per questo si consiglia vivamente di munirsi di un treppiedi.

La giornata si concluderà nel Palazzo Colella-Santoro di Pratola Peligna dove, con l’ausilio di un proiettore video e un computer, ci sarà una lettura critica delle immagini realizzate ed esempi di post-produzione con l’uso di Adobe Lightroom.

Per partecipare è necessario prenotarsi, entro il 30 Gennaio, via mail all’indirizzo info@tripsinitaly.it, specificando nome e cognome, dati fiscali per eventuale fatturazione nome del workshop ed eventuale account su facebook.

Il costo del workshop è fissato in € 60.00 a partecipante e non comprende pasti e spostamenti.  

Per informazioni:

  • info@tripsinitaly.it
  • 3491931459
  • FB abruzzofotografia paradisi

Lo chiedo ai lettori

un dubbio mi attanagliaUN DUBBIO MI ATTANAGLIA. Se fossi un amministratore comunale, per esempio, un assessore, e malauguratamente restassi coinvolto nell’esercizio delle funzioni in un procedimento giudiziario, potrei scegliere come legale di fiducia lo stesso dell’amministrazione a cui appartengo? Dato che in caso di proscioglimento potrei poi richiedere all’amministrazione il rimborso delle spese legali sostenute, basterebbe non partecipare alla deliberazione della giunta con la quale si autorizza tale rimborso dopo essere stata valutata congrua la parcella presentata dal legale per le prestazioni professionali fornite? #Sipuòfare?
Se non altro, ai fini della concessione del rimborso, almeno una condizione sarebbe soddisfatta: il legale da me incaricato risulterebbe sicuramente di gradimento dell’amministrazione essendo anche l’avvocato di fiducia della stessa.

Operazione “Magister”

 

Davvero un bel grattacapo per il professor Antonio Montepara, ex Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Parma, lo stesso che ha curato il piano di #ricostruzione dei centri storici di #Navelli e della frazione di #Civitaretenga a seguito del #terremoto di #LAquila, pervenuto lo scorso 23 dicembre ad intesa  con l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del #Cratere (USRC) con sede a #Fossa.

Secondo quanto si apprende dagli organi di stampa, al docente dell’Ateneo parmigiano, originario di San Valentino (#Pescara) e laureato in Ingegneria Civile presso l’Università degli Studi di L’Aquila con lode, sarebbero stati posti sotto sequestro dalla Guardia di Finanza, a inizio del mese di giugno scorso, diversi beni immobili tra case e terreni, in #EmiliaRomagna e in #Abruzzo, per un valore di circa 700.000 euro per presunte consulenze illegittime che avrebbero procurato un danno erariale all’Università di #Parma per quasi un milione e mezzo di euro.

Tutto sarebbe nato da un’ispezione ordinata a livello nazionale dal governo per scovare i dipendenti pubblici, soprattutto docenti universitari, che avessero svolto incarichi di natura libero-professionale senza l’autorizzazione dell’ente di riferimento. Tra questi Montepara, finito nel mirino di Guardia di Finanza e Corte dei Conti per il periodo in cui ha ricoperto l’incarico a tempo pieno di preside della facoltà di ingegneria rimanendo titolare di uno studio professionale.

Per gli investigatori il professore, che è stato anche candidato rettore alle ultime elezioni, in assenza della prevista autorizzazione da parte dell’Università, avrebbe svolto numerosi incarichi extraprofessionali incompatibili con il regime del pubblico impiego in generale e ancor di più della peculiare normativa di settore. Inoltre, sempre secondo quanto accertato dalla Finanza, quantomeno nell’ultimo decennio sottoposto a controllo, non solo non avrebbe mai richiesto la prevista autorizzazione all’ente di appartenenza ma non avrebbe mai comunicato  allo stesso di aver eseguito alcuno degli incarichi svolti per conto di soggetti pubblici e privati evitando, quindi, di versare all’Università la percentuale spettante in questi casi all’ente di appartenenza. La legge permette ai dipendenti delle università di svolgere attività libero professionale, ma solo se formalmente autorizzati e se parte dei compensi resta all’ateneo.

Sempre dagli organi di informazione si apprende che l’illustre professore avrebbe fatto ricorso al Tar contestando un provvedimento della stessa #Università, col quale l’#Ateneo vorrebbe recuperare i mancati introiti legati ai compensi percepiti per incarichi extra istituzionali. Montepara si sarebbe difeso spiegando che in questi dieci anni il suo contratto è cambiato molte volte. Per lunghi periodi è stato dipendente dell’Ateneo solo a tempo parziale, condizione che non richiede più il permesso dell’Università per svolgere anche altri lavori. E che in ogni caso ha sempre operato “alla luce di una interpretazione in buona fede del D.P.R. 382/80”, con “perfetta lealtà verso l’Università, alla quale mai ho fatto mancare il mio costante impegno didattico, scientifico ed accademico e non ho arrecato alcun danno economico”.

Posizione che ora cercherà di dimostrare nei fatti davanti ai giudici amministrativi, nel quale si troverà contro oltre all’Università di Parma anche il Nucleo Speciale Pubblica amministrazione della Guardia di Finanza di Roma, i ministeri dell’Economia e dell’Istruzione e l’Ispettorato del Dipartimento della Funzione pubblica.