Assemblea regionale sulla vertenza #Snam/#Abruzzo hub del gas #gasdotto

Lo scorso 22 dicembre il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’autorizzazione alla costruzione di una centrale di compressione e spinta a Sulmona, opera compresa nel progetto del megagasdotto Snam “Rete Adriatica”.

È solo l’ultima di diverse decisioni governative che riguardano infrastrutture del gas in Abruzzo e nelle regioni limitrofe sotto costante attacco con proposte di ampliamento di infrastrutture esistenti, come lo stoccaggio di “Fiume Treste” a Cupello e del relativo gasdotto San Salvo – Biccari, oppure di nuovi progetti come lo stoccaggio di San Martino sulla Marrucina in provincia di Chieti e quello al confine con le Marche a San Benedetto del Tronto, ai due nuovi gasdotti Larino-Chieti e Teramo – San Marco fino ad arrivare al progetto di estrazione del gas a Bomba proprio a ridosso dell’omonima diga.

Tutti questi progetti insieme alla “Rete Adriatica” e alla centrale di compressione a Sulmona, fanno parte di un’unica grande opera: la trasformazione dell’Abruzzo in un tassello dell’hub italiano del gas. La “Rete Adriatica” attraversa l’Appennino centrale, l’area più altamente sismica dell’Italia, interessando anche diversi Comuni colpiti dagli ultimi terremoti dell’Abruzzo, delle Marche e dell’Umbria, tra i quali l’Aquila e la sua provincia che ne sono coinvolti per circa 103 km.

In questi anni attorno a questi progetti si sono sviluppate tante lotte e mobilitazioni, che spesso hanno portato gli Enti Istituzionali, quali rappresentanti dei cittadini, ad esprimere la propria contrarietà all’opera.

Nonostante i rischi legati alla sismicità, alla possibilità di incidenti e alle gravi conseguenze sulla salute dei cittadini, sull’ambiente e sull’economia derivanti dalla costruzione di queste opere, il Governo ha voltato le spalle ai territori schierandosi dalla parte delle grandi aziende energetiche e calpestando la volontà democratica delle istituzioni locali, dei cittadini abruzzesi e delle regioni limitrofe.

L’Hub del gas è una grande opera inutile e imposta: auspichiamo che le singole vertenze formino un fronte unitario di lotta con una mobilitazione più ampia: serve la costruzione di una rete tra le tante realtà abruzzesi e delle regioni limitrofe impegnate nella difesa dei territori.

L’Abruzzo rischia di diventare servitù di passaggio del metano verso i paesi del Nord Europa e la sua storica vocazione di Regione verde d’Europa, turistica, agricola, dallo straordinario patrimonio ambientale, essere compromesso in maniera irreversibile. Per le lobby economiche l’hub sarà fonte di profitti, mentre i rischi, i danni ed i costi saranno riversati sulle popolazioni.

Vogliamo salvaguardare il nostro territorio, valorizzandone le potenzialità e promuovendo una nuova visione di economia e società, sostenibile ecologicamente e inclusiva socialmente. Il tempo delle energie fossili è finito e, mentre il cambiamento climatico e la crisi ecologica minacciano la vita umana sul pianeta, la nostra mobilitazione reca in grembo il futuro di tutti.

Per questi motivi chiamiamo a raccolta cittadini, istituzioni, movimenti, reti e spazi sociali, associazioni, organizzazioni sindacali, realtà politiche della Regione Abruzzo e delle regioni limitrofe ad intervenire all’assemblea pubblica che abbiamo convocato per sabato 3 febbraio alle ore 17:00 presso il salone S.Pietro Celestino V della Parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice.

Partecipiamo e coinvolgiamo, per la difesa dei nostri territori e del nostro diritto ad abitarli!

Sulmona, 1 febbraio 2018

Comitati cittadini per l’ambiente

Collettivo AltreMenti Valle Peligna

Collettivo Studentesco Sulmona

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