#Zafferano #Navelli, sisma e neve non fermano l’oro rosso d’Abruzzo

Zafferano di Navelli, sisma e neve non fermano l''oro rosso' d'AbruzzoDa L’Aquila a Molina Aterno, da S. Pio delle Camere a Tione degli Abruzzi, da Barisciano a Villa S. Angelo, passando per Navelli, Caporciano, Prata d’Ansidonia, sono 13 i Comuni nei quali si produce l”oro rosso’ dell’Abruzzo, lo Zafferano dell’Aquila. Un prodotto dalle origini antichissime (se ne parla nei papiri egiziani del II secolo a.C., nella Bibbia e nel IX e XII libro dell’Iliade), e conosciuto e apprezzato anche fuori dai confini nazionali: si esporta infatti in Inghilterra, in Francia, in Germania e negli Stati Uniti.

Una produzione che anche nel 2016, nonostante le calamità naturali che si sono abbattute sulla zona, a partire dal terremoto e dalla neve, ha dato i suoi frutti, come conferma a Labitalia Gina Sarra, 75 anni, titolare della storica azienda dell’Altopiano di Navelli, Casa Verde (ha sede a Civitaretenga): “Il raccolto quest’anno, effettuato a ottobre, dovrebbe aggirarsi intorno ai 22 chili per l’intera zona dell’Altopiano”.

“Una produzione un po’ in calo -osserva Gina- rispetto all’anno precedente, a causa della siccità che ha colpito le terre: non ha infatti piovuto da maggio a ottobre”. Nessun problema, invece, con le abbondanti nevicate che, anzi, dice Gina, “fanno bene alla terra”.

C’è invece un altro temibile nemico dei delicati pistilli dei fiori di Crocus Sativus (questo il nome scientifico) ed è il cinghiale. “Negli ultimi 10-15 anni -spiega Gina Sarra- l’area di coltivazione dello zafferano si è molto ridotta: a causa delle incursioni dei cinghiali, molto golosi dei bulbi, gli appezzamenti coltivati hanno dovuto essere tutti recintati, sottraendo così terra alla produzione”.

Una produzione, quella dello zafferano, molto particolare: “I bulbi che assomigliano a quelli del gladiolo -spiega Gina che ha cominciato a raccogliere i fiori quando aveva 3 anni- vengono messi a dimora in file a distanza di 20 cm l’una dall’altra e a una profondità di 10 cm circa. A ottobre i fiori vengono raccolti -rigorosamente a mano uno per uno – la mattina prima che il sole li apra”. Da qui in poi, interviene la lavorazione che è a cura della Cooperativa Altopiano di Navelli che riunisce 98 produttori.

“La trasformazione in prodotto finito, la sua imbustatura e la commercializzazione avviene a cura della Cooperativa”, spiega Gina ricordando che “da 1 ettaro di terra coltivata si ricava, se va bene, 1 kg di zafferano”. E che “per produrre un kg di zafferano secco occorrono circa 250.000 fiori e sulle 500 ore di lavoro”.

Ragioni che stanno alla base del prezzo molto elevato di questa eccellenza italiana: “Il prezzo dello zafferano può variare a seconda se lo si acquista in un negozio di lusso o meno, ma si aggira attorno a 25 euro al grammo”, aggiunge Sarra.

Per difendere questo prodotto così prezioso anche da truffe e falsificazioni, c’è il Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila che ha tra i suoi obiettivi anche quello di diffondere la conoscenza della produzione dello zafferano abruzzese sui mercati d’interesse, trasmettendone i valori costitutivi di territorio, autenticità e qualità.

E per fare un buon acquisto, consiglia Gina, occorre “guardare bene il nome e la zona del produttore sul vasetto o sulla bustina, e guardare che sia riportato il logo di ‘Zafferano dell’Aquila’ e della Cooperativa Altopiano di Navelli”. Un acquisto un po’ costoso ma che regala un profumo pregiato che, per di più, è quasi senza scadenza: “Garantiamo la sua durata per 10 anni”, conclude Gina.

Sorgente: Made in Italy: zafferano Navelli, sisma e neve non fermano l’oro rosso d’Abruzzo

La “questione Snam” ancora sulla stampa nazionale

LA STAMPA NAZIONALE SI INTERESSA ALLA QUESTIONE SNAM: E LA CLASSE POLITICA?

Articolo de Il Fatto QuotidianoLa “questione Snam” approda ancora una volta sulla stampa a livello nazionale: dopo l’art. di Gian Antonio Stella sul magazine “Sette” del Corriere della Sera del 2 settembre scorso, oggi è presente su un ampio articolo pubblicato da “Il Fatto Quotidiano”.

Il giornale richiama l’articolo in prima pagina con un titolo abbastanza eloquente: “Snam, ecco il mega-gasdotto sulla faglia sismica di Amatrice & C” e pubblica  una cartina  in cui si evidenzia che il grande tubo della Snam verrebbe posizionato proprio lungo le aree con maggiore criticità: “sovrapponete le mappe, quelle del massimo rischio sismico dell’Italia centrale e quella del futuro gasdotto Rete Adriatica, coincidono perfettamente”… Sulla cartina sono riportati i nomi delle località devastate dai violenti terremoti susseguitisi dal 2009 fino ad oggi: Onna, L’Aquila, Amatrice, Norcia, Visso.

Nell’articolo si richiama anche la risoluzione votata alla unanimità nel 2011,  con cui  si impegna il Governo a “disporre la modifica del tracciato” escludendo comunque la fascia appenninica propria a causa dell’ “elevato pericolo per la sicurezza dei cittadini dovuto al rischio sismico”. Una risoluzione purtroppo profetica, alla luce di tutto ciò che è successo nell’Appennino centrale dal 24 agosto scorso ad oggi,  ma completamente ignorata dai Governi che nel frattempo si sono succeduti

Mentre il problema del metanodotto e della centrale Snam a Sulmona viene portato all’attenzione dei cittadini italiani, non possiamo non chiederci: dove sono coloro che ci rappresentano nelle istituzioni nazionali, regionali e locali? Non hanno nulla da dire? Intendono continuare a mantenere la consegna del silenzio, come è avvenuto nel convegno di Sulmona di venerdì scorso?

Sulmona, 15/11/2016

Comitati cittadini per l’ambiente

il-fatto-quotidiano-pag-14

“MA CHI E’ LEI DOTTOR BERTOLASO?”

di Giustino Parisse

Dottor Guido Bertolaso, il sostituto procuratore generale della Corte d’Appello ha chiesto ieri -27 settembre, ndr- per lei la condanna a tre anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e lesioni.

La ritiene responsabile se pur in maniera colposa della morte di un certo numero di aquilani finiti sotto le macerie nella notte del sei aprile del 2009.

Venerdì sapremo se ci sarà una condanna o una assoluzione. Anche nel caso per lei più sfavorevole avrà la possibilità di ricorrere alla prescrizione e tutto finirà in una bolla di sapone. Ma non le voglio parlare del processo in corso. Qualsiasi sarà la sentenza l’accetterò. Magari arrabbiandomi, magari piangendo oppure rassegnandomi e tornando a prendere atto che  – processi o non processi – nessuno mi restituirà i miei figli e che sulla loro memoria e su quella di mio padre e di altri 306 martiri si continua a gettare il fango dell’indifferenza. Che è il peggio di tutti.

No, le voglio parlare d’altro. E vorrei porre la domanda che Gesù rivolse un giorno ai suoi discepoli – MA CHI E’ LEI DOTTOR BERTOLASO?  Quando ho saputo della richiesta di condanna mi sono chiesto: ma chi è veramente Guido Bertolaso? Nei mesi post sisma lei agli aquilani era apparso una sorta di generale Custer. Giunse all’Aquila subito dopo la battaglia che la città aveva perso con il terremoto e che aveva lasciato sul campo centinaia di vite innocenti.

A capo delle truppe della protezione civile prese in mano la situazione, raccolse i sopravvissuti dando loro un bicchiere d’acqua, un pasto caldo, una coperta, un tetto più o meno provvisorio. Alla maggioranza degli sfollati lei apparve come l’uomo della provvidenza. Ricordo, per averlo visto con i miei occhi, anziani che le si inginocchiavano davanti cercando di baciarle la mano, c’era gente che invocava un suo intervento per poter tornare a lavorare in una struttura provvisoria da realizzare nel giro di 24 ore.

Se a L’Aquila si fosse votato alla fine del 2009 lei sarebbe stato eletto sindaco per acclamazione. Alcuni Comuni del circondario le hanno dato la cittadinanza onoraria e lo stava per fare anche L’Aquila se da alcune Procure, nel marzo del 2010, non si fossero alzate nubi che promettevano tempesta.

Oggi lei da uomo della Provvidenza è diventato Belzebù. Le intercettazioni telefoniche hanno svelato un cinismo che io pure che l’ho incontrata più volte,  non avrei mai immaginato. Ricordo il 14 agosto del 2009 quando il Centro la intervistò nella scuola della Guardia di Finanza e lei promise che si sarebbe fatta chiarezza su tutto quanto accaduto in quella maledetta settimana dal 31 marzo al 6 aprile di oltre sette anni fa.

Ho poi saputo dai giornali che lei il giorno dopo era a Roma per incontrare in maniera più o meno furtiva un imprenditore interessato alla ricostruzione dell’Aquila. Incontrare imprenditori di per sé non è una vergogna ma per me che avevo di lei un sentimento positivo fu un colpo.

Nei giorni scorsi il sindaco dell’Aquila, con il quale lei ha lavorato gomito a gomito in quei mesi terribili, l’ha accusata di aver voluto il piano Case perché non intendeva ricostruire L’Aquila, come se lei fosse un barbaro della serie: dove passo io non crescerà più erba. Accuse forti a cui lei risponde con contro accuse che finiscono per generare caos e confusione.

Oggi scopriamo che lei è capace anche di mentire a se stesso, prima affermando di voler rinunciare alla prescrizione e poi facendo il contrario.

Forse non si rende conto (ma in questo purtroppo non è solo) che chi ha pagato il prezzo più alto nella notte del terremoto (e parlo delle vittime e dei loro parenti) ogni volta che sente una bugia conclamata è come se ricevesse un colpo di pugnale al cuore: le ferite si riaprono e il sangue misto a dolore torna a fiottare.

Non sono abituato a lanciare sfide (che sono sempre un’arma debole) ma vorrei che lei un giorno venisse all’Aquila – il posto lo scelga lei – per rispondere a questa mia semplicissima domanda: chi è veramente l’uomo Bertolaso? Ci pensi.

Se deciderà di rispondere – con la sincerità che spero non le faccia difetto – dopo, magari, si sentirà un po’ meglio anche lei.

L’Aquila, 29 settembre 2016

Fonte “Il Centro”

grandi-rischi-bis

“Navelli ♦ Politica e ricostruzione”

Sul quotidiano “Il Centro”:
Navelli ♦ Politica e ricostruzione
– Martedì, 10 Marzo 2015 –

articolo ricostruzione navelli

 

Leggi pure:

Le spalatrici di Navelli

 

LA PALA DI SINIBALDO E’ VIVA
A NAVELLI LE DONNE SPALANO
LA NEVE COME LA ”ROCCIA”

Le spalatrici di NavelliNAVELLI – La pala di Sinibaldo Santucci continua a lavorare anche se lui non c’è più.

Vi ricordate l’anziano signore di Navelli (L’Aquila) che a 91 anni suonati liberò il borgo dalla neve che cadde copiosa nel febbraio del 2012?

Ebbene, la memoria di Sinibaldo, la “Roccia” di Navelli, che si è spento un anno dopo quella forte imbiancata, viene tenuta su da sua figlia Filomena e da Giuseppina Tiberio, mamma del consigliere comunale di opposizione Gaetano Cantalini.

In assenza di un adeguato servizio che purtroppo in paese non c’è, ci pensano dunque le donne a pulire vicoli e strade.

Proprio come ha sempre fatto Sinibaldo fino alla fine dei suoi giorni, a dimostrazione di un amore immenso nei confronti di Navelli, che, seppur ancora incerottato a quasi sei anni di distanza dal sisma del 6 aprile 2009, resta uno dei borghi più belli d’Italia.

Roberto Santilli

IL LINK ALL’ARTICOLO CON INTERVISTA VIDEO A SINIBALDO SANTUCCI

via LA PALA DI SINIBALDO E’ VIVA A NAVELLI LE DONNE SPALANO LA NEVE COME LA “ROCCIA” Abruzzo Web Quotidiano on line per l’Abruzzo. Notizie, politica, sport, attualitá.

Vulnerabilità sismica

JsuG5RVP#‎SCUOLESUPERSICURE‬. Se la convenzione sottoscritta dal tecnico incaricato della redazione del progetto prevedeva a carico dello stesso l’esecuzione delle sole indagini geologiche, geotecniche e sismiche, mentre restavano escluse dalle prestazioni richieste al professionista le indagini qualificanti le caratteristiche meccaniche delle strutture esistenti, perché il progettista trasmette al Comune di ‪#‎Navelli‬ (stazione appaltante) per quest’ultime notula professionale (importo complessivo 15.000,00 euro, oltre l’iva e contributi di legge) emessa dalla Soc. Coop. A+Studio affinché fosse assunto relativo impegno di spesa? Chi ha incaricata delle “analisi qualificanti la vulnerabilità dell’edificio” (necessarie ai fini della predisposizione del progetto di messa in sicurezza dell’edificio) la Soc. Coop. A+Studio con sede legale ed operativa a Teramo in via Antica Cattedrale n. 38 (dove ha sede lo studio del progettista incaricato l’arch. Alejandro Bozzi)? Perché si è proceduto soltanto con determinazione n. 127 del 07.10.2014, ovvero nell’imminenza dell’avvio dei lavori di “miglioramento sismico”, all’assegnazione del “Servizio di supporto tecnico per l’approfondimento delle analisi qualificanti la vulnerabilità dell’edificio scolastico attraverso prove specialistiche distruttive e non distruttive” alla Soc. Coop. A+Studio impegnando il relativo compenso?
‪#‎ricostruzione‬ ‪#‎messainsicurezza‬ ‪#‎scuole‬ ‪#‎abruzzo‬ ‪#‎terremoto‬ ‪#‎laquila

http://www.alejandrobozzi.it/a-studio/

Articoli correlati:

#‎SCUOLESUPERSICURE

Ammonta a ben 30.500 euro la spesa per il trascolo delle aule scolastiche e degli uffici della segreteria didattica presso l’area MAP di ‪#‎Navelli‬ dovuto all’imminente avvio dei lavori di “miglioramento sismico” dell’edificio adibito a scuola elementare (risultato agibile di tipo A ed adibito a sede di COM – Centro Operativo Misto all’indomani del ‪#‎terremoto‬ ‪#‎Laquila‬), lo stesso sul quale si è già intervenuti (insieme a quello della scuola materna) per consentire il regolare avvio dell’anno scolastico 2009/2010 (essendo ricompreso nel I° Piano di messa in sicurezza – Comuni del ‪#‎Cratere‬, piano totalmente eseguito e che ha interessato per complessivi € 30,6 milioni quegli edifici che hanno riportato dopo la scossa del 6 aprile 2009 danni di media entità) e sul quale si sta per intervenire nuovamente (poiché inserito nel III° Piano di messa in sicurezza – “Scuole d’Abruzzo – Il Futuro in Sicurezza”, un piano di 164.831.450 euro inerente gli edifici scolastici della Regione Abruzzo che hanno avuto danni a seguito del ‪#‎sisma‬ del 6 aprile 2009 e che comunque presentano gravi carenze di natura strutturale tali da compromettere significativamente la sicurezza degli stessi in caso di nuovi fenomeni tellurici). Dunque, lo stesso edificio risulta beneficiario due volte di risorse assegnate dalla medesima delibera, la n. 47/2009 del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), in ottemperanza a quanto stabilito dall’art. 4, comma 4, del DL 39/2009, per complessivi 226.421.450,00, a favore del Commissario Delegato per la Ricostruzione, Presidente della Regione Abruzzo, che con decreto n. 89/2011 ha individuato una serie di interventi tra cui quelli destinati alla scuola elementare e alla scuola materna di Navelli per complessivi 1.698.055,55 euro. Così il Sindaco in una nota di integrazione alla richiesta del suddetto contributo (poi concesso, anche se in termini programmatori, sulla base di un progetto preliminare di una sola pagina) argomentava la necessità di tali interventi: “Alla luce degli esiti di agibilità sopra indicati, avendo provveduto al mero ripristino dell’agibilità attraverso interventi localizzati al fine della riapertura delle scuole, dovendo questo Comune garantire la sicurezza degli edifici pubblici di interesse strategico, risulta opportuno prevedere degli interventi di miglioramento ed adeguamento sismico sugli interi organismi edilizi”. #‎scuolesupersicure

scuole d'abruzzo futuro in sicurezza navelliArticoli correlati:

“Pascoli, appello alla Regione”

 

#Pascoli, appello alla Regione #Abruzzo” – Il Centro, 27 luglio 2014 #LAquila

Articoli correlati:

Dubbi & perplessità

Se ad una semplice richiesta di chiarimenti sui lavori post #terremoto di adeguamento e/o di miglioramento sismico (perché nemmeno questo s’è capito bene) della scuola elementare e materna di #Navelli, il Provveditore alle OO.PP. non risponde, il Capo Dipartimento per lo Sviluppo delle economie territoriali non risponde, il Sindaco tace (come al solito), idem il Vicesindaco (nonostante spesso e volentieri intervenga in sua vece), risultando quest’ultimo per altro assente a tutte le deliberazioni di giunta riguardanti l’approvazione dei progetti (preliminare ed esecutivo), soltanto l’Ufficio Speciale per la #Ricostruzione dei Comuni del #Cratere ha comunicato la disponibilità a fornire i chiarimenti presso la propria sede alla presenza del Sindaco (dunque per le vie brevi anziché attraverso una nota ufficiale), allora vorrà dire che sarà qualcun altro a toglierci ogni dubbio e perplessità.
#scuolesupersicure

Repetita iuvant

 

La sottoscritta Gina Balduin Mongiardo, residente (periodicamente in estate) nell’alto borgo da ben quarant’anni, torna a chiedere (repetita iuvant) almeno dopo il grave terremoto che ha ulteriormente aggravato la situazione delle vecchie casette medioevali…

 

 

«Ricostruzione: cinque anni, un piano “farlocco”»

 

Navelli – Per il Gruppo Consiliare “SVOLTA DEMOCRATICA” Gaetano Cantalini scrive: “Per l’Amministrazione comunale di Navelli che di fatto è la stessa da oltre quindici anni, è sempre colpa degli altri. Se il centro storico cade a pezzi giorno dopo giorno è colpa dei cittadini che nel passato hanno abbandonato le proprie abitazioni, sebbene costretti per ovvie ragioni. E’ colpa delle amministrazioni precedenti che “poco o nulla hanno fatto per mantenerlo integro” ed è colpa delle “persone che hanno trafugato coppi, portali, imbotti in pietra per utilizzarli nella costruzione di nuove abitazioni o per venderli al migliore offerente”. Se nel crollo di uno dei tanti edifici che da decenni sono abbandonati e pericolanti nella parte più degradata del borgo antico, verificatosi lo scorso 14 giugno, qualcuno disgraziatamente ci avesse lasciato la pelle, magari sarebbe stata pure colpa della minoranza che in quattro anni non ha mai portato in Consiglio comunale la situazione del centro storico.
Ma, al di là dei soliti rimpalli di responsabilità, ciò che profondamente indigna è la protervia con la quale l’Amministrazione comunale promette, ancora una volta, di recuperarlo e valorizzarlo con un piano di ricostruzione post sisma, costato la bellezza di 237.000 euro all’Università di Parma, avendo collaborato col Comune alla sua redazione, ed atteso dai cittadini per lunghi cinque anni per rivelarsi alla fine un autentico farlocco.
Qualcuno dovrà spiegare, per esempio, perché nel piano di ricostruzione del centro storico di Navelli, che ha ottenuto, tra l’altro, il “nulla osta” dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere, l’edificio crollato qualche giorno fa risulti classificato dai tecnici dell’Università di Parma di categoria “E”, ovvero inagibile dal terremoto, nonostante fosse diroccato da diversi anni. Qualcuno dovrà spiegare, altresì, perché nel piano di ricostruzione, approvato in variante agli strumenti urbanistici vigenti, come da accordo di programma sottoscritto in data 8 agosto 2013 tra il Comune e la Provincia dell’Aquila, risultino danneggiate dal sisma e da sostituire le reti dei sottoservizi (rete idrica, fognaria e del gas) lungo vie che sono state oggetto di interventi di rifacimento della pavimentazione dopo il terremoto; perché edifici di proprietà comunale agibili di categoria “A”, utilizzati tutto l’anno, necessitino di importanti interventi “volti alla riparazione dei danni sismici strutturali” oppure perché immobili, sempre di proprietà comunale, sebbene già ristrutturati con fondi pubblici e donazioni private, risultino inagibili di categoria “E”. Qualcuno dovrà spiegare ancora per quale ragione edifici che da anni sono fatiscenti e pericolanti, sia isolati che in aggregati, risultino nel piano di ricostruzione classificati dall’Università di Parma inagibili di categoria “E” o addirittura temporaneamente inagibili di categoria “B”, ovvero agibili con provvedimenti di pronto intervento; perché isolati in gran parte fatiscenti risultino classificati anch’essi dall’Università temporaneamente inagibili di categoria “B”; edifici classificati sempre dall’Università diruti ed inagibili di categoria “E”, già ristrutturati dopo il sisma, sebbene ricompresi in aggregati edilizi obbligatori, siano considerati nel piano di ricostruzione ancora tali; immobili ad uso non abitativo fatiscenti, come pagliai, magazzini e altro, situati ai margini del centro storico, siano classificati di rilevante pregio storico architettonico mentre abitazioni oggettivamente di rilevante pregio storico architettonico non siano state riconosciute tali; edifici provvisti di tetto e solaio siano stati classificati diruti e quelli senza tetto e solaio risultino inagibili di categoria E o anche temporaneamente inagibili di categoria “B”; edifici dotati di scheda AEDES risultino classificati dall’Università di Parma con esito di agibilità diverso. Vogliamo sapere, inoltre, perché sono stati concessi in locazione edifici di proprietà comunale che risultano classificati dall’Università inagibili di categoria “B” e ricompresi in aggregati edilizi individuati a seguito dell’Accordo di Programma sottoscritto con la Provincia di L’Aquila e perché sono stati effettuati interventi di riparazione su alcuni edifici classificati di categoria “B” senza la formazione di aggregati. Qualcuno dovrà spiegare, infine, se è possibile costituire consorzi tra proprietari di immobili ricompresi in aggregati edilizi che nel piano di ricostruzione risultano separati e distinti”.
20 giugno 2014

via Ricostruzione: cinque anni, un piano “farlocco” | InAbruzzo.com

Leggi pure “Navelli: «5 anni d’attesa per un piano di ricostruzione farlocco»

Piano di ricostruzione navelli articolo il centro

 “Navelli, accuse al piano di ricostruzione” – Il Centro, 21 giugno 2014

Articoli correlati:

“#Navelli, mobilitazione per salvare l’ufficio postale”

 “Mi preme rivolgere un sentito ringraziamento alla senatrice Stefania Pezzopane per essersi immediatamente attivata contro la chiusura dell’Ufficio Recapiti di Navelli rivolgendosi, attraverso una lettera, al direttore della filiale aquilana di Poste Italiane, Luciano Tola, affinché venga ricercata una soluzione condivisa al problema che non penalizzi ulteriormente i cittadini di un intero territorio, ovvero quello ricompreso tra la Valle del Tirino e Campo Imperatore, oltre alla Piana di Navelli e la Valle Subequana, ai quali altrimenti non sarebbero più garantiti i servizi essenziali, e tenga conto delle difficoltà a cui andrebbero incontro i portalettere a seguito di un eventuale accentramento del servizio in altra sede, essendo tutti residenti nei Comuni appartenenti al suddetto territorio. La senatrice ha annunciato anche la presentazione a breve di un’interrogazione parlamentare “per sollecitare il Ministro a scongiurare la chiusura e il ridimensionamento dei servizi postali soprattutto nei comuni montani e poco collegati con i centri maggiori”.

Voglio ringraziare altresì per l’interessamento il consigliere provinciale Fabrizio D’Alessandro e, non ultimo, il neo eletto consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci, del quale è risaputo il forte impegno per lo sviluppo e la valorizzazione delle aree interne che con il nuovo governatore Luciano D’Alfonso si tradurrà senza alcun dubbio in azioni concrete a sostegno dei nostri piccoli comuni.”

articolo chiusura poste navelli
“Il Centro”, 13.06.2014

via Navelli, mobilitazione per salvare l’ufficio postale – il Centro dal 2003.it

Articoli correlati:

#Allalucedelsole

nero su biancoPerché l’operato di un consigliere comunale deve essere caratterizzato innanzitutto dalla #trasparenza verso i propri concittadini. Se l’Ufficio Speciale per la #Ricostruzione dei Comuni del #Cratere, insieme agli altri enti interpellati, intende davvero fornire i chiarimenti richiesti sui lavori di adeguamento sismico delle #scuole elementare e materna del Comune di #Navelli, allora lo faccia mettendoli…

#nerosubianco!

Risposta alla nota n 201427 del 31_03_2014 U_S_R_CArticoli correlati:

Ma che ho scritto giocondo in fronte?

In riscontro alla nota datata 14/02/2014, acquisita al prot. n. 782 del 21/02/2014, avente come oggetto l’intervento di #messainsicurezza dell’edificio scolastico di cui all’oggetto, si comunica che lo scrivente Ufficio è a disposizione per fornire chiarimenti del caso presso la propria sede, previo appuntamento, alla presenza del Sindaco del Comune di #Navelli” (Nota prot. n. 1427 del 31/03/2014 dell’USRC in risposta alla mia).
Se avessi voluto dei chiarimenti a voce, mi sarei già recato personalmente presso l’Ufficio Speciale per la #Ricostruzione dei Comuni del #Cratere di Fossa anziché inviare la suddetta richiesta tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Pertanto, ringrazio per la cortese disponibilità ma mi aspetto una risposta ufficiale.
#terremoto #scuole

Navelli Nota USRC scuole1Articoli correlati:

“Scuole di Navelli – Il futuro in sicurezza”

scuola primaria navelliRichiesta di chiarimenti al Titolare dell’Ufficio Speciale di Fossa, Dott. Paolo Esposito, al neo Provveditore alle OO.PP. per il Lazio, Abruzzo e Sardegna, Ing. Roberto Linetti, al Capo Dipartimento per lo Sviluppo delle economie territoriali (DiSET), Ing. Aldo Mancurti, nonché allo stesso Sindaco di #Navelli in merito ai lavori di adeguamento sismico dell’edificio sede della #scuola primaria e di quello della scuola materna di Navelli, finanziati per un importo complessivo di € 1.698.055,55 con Decreto n. 89/2011 del Commissario Delegato per la #Ricostruzione nell’ambito del piano denominato “#Scuole d’Abruzzo – Il futuro in sicurezza”, considerato che entrambi gli edifici scolastici, subito dopo il #terremoto del 06.04.2009, sono stati oggetto di importanti interventi di ristrutturazione e #messainsicurezza da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche con conseguente riutilizzo degli stessi sin dall’anno scolastico 2009-2010, oltre al fatto che l’edificio della scuola elementare è stato nei primi mesi successivi al sisma anche sede del COM 6 (Centro Operativo Misto) ed è quotidianamente fruito dalla popolazione scolastica.

#ricostruzione #terremoto #Laquila

Articoli correlati:

“Navelli, minoranza polemica sui lavori alla scuola primaria”

 

L’articolo del quotidiano “Il Centro”:
#Navelli, minoranza polemica sui lavori alla scuola primaria„
– Domenica, 16 Febbraio 2014 –

articolo scuole navelli

#ricostruzione #terremoto #Laquila

Articoli correlati:

“Ricostruzione, polemica a Navelli”

L’articolo del quotidiano “Il Centro”:
#Ricostruzione, polemica a #Navelli
– Martedì, 11 Febbraio 2014 –

Pdr articolo il centro navelli#terremoto #Laquila