Domani tappa a #Navelli della Carovana No Hub del Gas #NoSnam

Verso #Sulmona21Aprile

La Carovana aquilana No Hub del Gas: da Montereale a Navelli per dire no alla Snam

C’è anche il comprensorio aquilano e la città capoluogo nei percorsi della Carovana No Hub del Gas, iniziativa itinerante in vista della manifestazione del 21 aprile a Sulmona (L’Aquila).

Lo scopo è contrastare il tentativo di fare dell’Abruzzo e dell’Adriatico un distretto minerario nell’ambito dell’assurdo progetto di trasformare l’Italia in un “Hub del Gas” europeo. All’interno di questo folle progetto si inserisce anche l’attraversamento sull’Appennino del gasdotto della Snam, al quale da tempo si oppongono tante comunità dell’Abruzzo interno. Per questo è stata indetta per il prossimo 21 aprile una manifestazione a Sulmona, nella città dove la Snam ha ricevuto l’autorizzazione a costruire una centrale a compressione che fungerebbe da “spinta” del gas verso il Centro e il Nord Italia.

Il gasdotto, come è noto, attraversa tutti gli epicentri dei devastanti terremoti degli ultimi anni in Italia: da L’Aquila a Amatrice, passando per Colfiorito e Norcia. Nel comprensorio aquilano gli attivisti e le attiviste di Hub del Gas hanno previsto l’attraversamento di una carovana che, a piedi e in bicicletta, organizza incontri informativi sull’inutile, dannosa e pericolosa infrastruttura progettata da Snam, con lo scopo di informare la popolazione e far crescere la mobilitazione.

La carovana aquilana No Snam ha avuto la sua anteprima sabato 7 aprile a Montereale, dove è stato organizzato un incontro pubblico alla presenza del sindaco. Lo scorso 10 aprile è partita la vera e propria carovana da Pizzoli per poi proseguire l’11 aprile per L’Aquila, dove c’è stata un’assemblea pubblica a Palazzo Fibbioni. Oggi 12 aprile è stata la volta di San Demetrio ne’ Vestini mentre domani 13 aprile ore 17:30 la carovana arriverà nell’aula consiliare di Navelli. In ogni tappa si tengono assemblee popolari con le comunità coinvolte, con lo scopo di informare le popolazioni sulla follia di Snam e dell’Abruzzo come regione hub del gas. Da Navelli la carovana proseguirà fino a Popoli e poi a Sulmona, dove tutti i percorsi – che vedranno coinvolte ben quattro regioni – confluiranno in vista della manifestazione del 21 aprile.

Per informazioni, per partecipare attivamente al percorso di mobilitazione e per informarsi sull’inutilità, la dannosità e la pericolosità del gasdotto Snam è possibile contattare il coordinamento No Hub del Gas dell’Aquila attraverso le pagine facebook No Hub del Gas Abruzzo e No Snam L’Aquila, e al numero 320.2827556.

 

Riapre la Chiesa di S. Sebastiano «ma ci sono opere da terminare»

Appello da Navelli 

NAVELLI. Domenica avrà luogo a Navelli la cerimonia di riapertura al culto della chiesa parrocchiale di San Sebastiano dopo i lavori di consolidamento e di restauro post-sisma.
Gaetano Cantalini, priore dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento che ha la propria sede all’interno della parrocchiale, esprime «insieme ovviamente alla gioia per un evento atteso da ben oltre otto anni e mezzo, anche una certa preoccupazione dovuta al fatto che mancano diversi lavori. In particolare», prosegue, «c’è ancora da fare tutto il restauro dell’apparato decorativo interno all’oratorio della confraternita che risulta parecchio danneggiato a seguito delle profonde lesioni riportate alle cupole oltre che per le successive infiltrazioni di acqua piovana».
«Voglio pertanto sperare», aggiunge il priore, «che una volta riconsegnata la chiesa questi ulteriori interventi, tanto utili quanto necessari a restituire al luogo la dignità che merita, non cadano nel dimenticatoio, come spesso accade purtroppo, ma vengano eseguiti il più presto possibile in modo da riportare integralmente al suo originario splendore un bene a cui la comunità di Navelli è da sempre molto legata».

Sorgente: Riapre la chiesa di S. Sebastiano «Ma ci sono opere da terminare» – L’Aquila – Il Centro

Leggi pure:

Concessione M.A.P. liberi

Proposta di concessione dei M.A.P. (Moduli Abitativi Provvisori) che nel contempo si sono resi liberi tramite apposito avviso pubblico anziché sulla base di atti estemporanei al solo scopo di assicurare la migliore fruibilità dei beni da parte di tutti i cittadini, la trasparenza e l’imparzialità dell’azione amministrativa, la valorizzazione ed il più proficuo utilizzo del patrimonio immobiliare comunale.

Leggi le altre proposte qui

 

Navelli, convocazione consiglio comunale

comune navelli stemmaE’ stato convocato in seduta straordinaria, nella nuova sede comunale di Via Pereto n. 2, in prima convocazione, per le ore 21,00 del giorno venerdì 29 settembre 2017, ed in seconda convocazione, per le ore 21,00 del giorno sabato 30 settembre 2017, per trattare gli argomenti di cui al seguente

ORDINE DEL GIORNO:

  1. Risposta orale ad interrogazione del Consigliere Giulia Giampietri.
  2. Revisione straordinaria delle partecipazioni ex art. 24, D.Lgs 19 Agosto 2016 n. 175 – Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica. Ricognizione partecipazioni possedute – Individuazione partecipazioni da alienare – Determinazione per alienazione.
  3. Affidamento dell’attività di riscossione coattiva delle entrate all’Agenzia delle Entrate Riscossione
  4. Piano di ricostruzione. Aggregato “CS-NAV-09 San Pasquale”. Adeguamento cartografico del perimetro ai sensi dell’art.20, comma 1 della L.R. 18/83 e smi.

 

Nuovo rinvio per la risoluzione sul #gasdotto e la centrale #Snam

Nella seduta di ieri, il Consiglio Regionale aveva all’o.d.g., anche sei risoluzioni compresa quella relativa al percorso del gasdotto ed alla centrale di compressione Snam sui Comuni dei Crateri Sismici del Centro Italia e di tutta l’area sismica (zone 1 e 2) dell’Appennino Centrale, a firma del consigliere Pietrucci. La seduta è terminata alle 21,00 con il rinvio al prossimo Consiglio dei molti punti in scaletta, tra cui le risoluzioni.

Ancora una volta, considerato che già nella seduta del Consiglio Regionale dell’11 agosto scorso la risoluzione era stata presentata e non discussa per l’approvazione, la questione Snam slitta con una manifesta volontà politica di non riprendere il discorso su questa importante vertenza. La sensazione di abbandono e disinteresse è emersa anche durante l’interpellanza del consigliere Bracco sull’incendio del Morrone: tanta distrazione e poco ascolto, come sottolineato dallo stesso consigliere.

La problematica del gasdotto e della centrale di compressione, invece, andrebbe affrontata come prioritaria, soprattutto dopo gli eventi sismici dell’agosto 2016 e di gennaio 2017 che ne hanno drammaticamente sottolineato, semmai ce ne fosse ancora bisogno, l’assoluta incompatibilità dell’opera per l’elevata sismicità dei territori coinvolti, l’estrema pericolosità per la salute e l’incolumità pubblica e quanto sia dannosa per l’ambiente e l’ecosistema dell’Appennino Centrale.

Il terremoto dello scorso anno ha modificato la geografia di quelle aree evidenziando, anche ai non esperti, che nessun tubo avrebbe potuto resistere a tale sconvolgimento!

La contrarietà all’opera è stata espressa dalla volontà unanime del Consiglio Regionale nelle precedenti cinque risoluzioni e nelle D.G.R. con le quali la Regione Abruzzo ha negato l’intesa con lo Stato.

I Comitati, soprattutto dopo il sisma del 2016/2017, hanno più volte sollecitato il Sindaco del Comune di Sulmona, l’Assessore alle Aree Interne Gerosolimo e il Presidente D’Alfonso del necessario coinvolgimento dei Presidenti delle Regioni interessate al passaggio dell’infrastruttura (Lazio, Abruzzo, Marche ed Umbria) di cui fanno parte i Comuni inseriti nei Crateri Sismici affinchè, con forza, chiedano al Presidente del Consiglio dei Ministri di abbandonare definitivamente l’idea di realizzare quest’opera.

Anche se parzialmente costruita e in esercizio (tratti Massafra-Biccari e Biccari-Campochiaro), deve essere ormai ragionevolmente pacifico per tutti , Governo e Snam, che tale progetto è concluso qui.

Sulmona, 22 settembre 2017

Comitati cittadini per l’ambiente

Aggregati edilizi

Proposta di revoca delle nomine di commissario delegato per alcuni aggregati edilizi situati nel centro storico di Navelli capoluogo e di pubblicazione degli stessi insieme a tutti gli altri non ancora pubblicati sull’albo pretorio e sul sito istituzionale dell’Ente dando in tal modo ai proprietari delle unità immobiliari facenti parte di edifici ricompresi in tali aggregati edilizi la possibilità di potersi eventualmente costituire in consorzio obbligatorio o a costituire procura speciale ai sensi dell’art. 3 comma 2 del Decreto n. 12 del 03.06.2010 del Commissario Delegato per la Ricostruzione.

Leggi le altre proposte qui

 

Nella #inchiesta #appalti post #terremoto anche la chiesa di #Civitaretenga (#Laquila)

Tra i dodici edifici d’interesse storico-culturale finiti sotto la lente di ingrandimento della procura c’è anche la Chiesa di S. Salvatore nella frazione di Navelli

“Per chiesa di San Salvatore a Navelli, il Rup aquilano impiegato al MiBact organizzerebbe tutte le fasi dell’appalto, persino la proposta al ribasso del primo lotto, per un importo inferiore ai 300 mila euro (ne sarebbe seguito un secondo per 600 mila euro). Ricevendo in offerta il ribasso concordato (del 10,55%). Dal Verbale di somma urgenza del 6 febbraio 2017, firmato dal Rup e approvato dall’altro funzionario reginale del segretariato, si legge che per la chiesa di  Navelli, con delibera Cipe 77/2015 del 6 agosto 2015, sono già stati stanziati 1 milione di euro per l’intera opera il 21.10.2016, 9 giorni prima del terremoto di fine ottobre (2016). Così, l’impresa incaricata dei lavori si avvantaggia non potendosi assegnare i lavori con la procedura della somma urgenza. Per la sua opera di suggeritore e come uomo di fiducia del Segretariato l’imprenditore consegna 10 mila euro contanti al Rup per l’affidamento dei lavori sia della chiesa di Sulmona, pur non avendo incarichi, e per il pronto intervento alla chiesa di Navelli, ma dalle intercettazioni risulterebbe aver ricevuto anche alto denaro (febbraio 2017).Chiesa di San Salvatore di Civitaretenga (Aq). L’impegno preso con l’imprenditore B. D. V. che lo nomina Responsabile unico del procedimento con l’impegno di un incarico al figlio, garantisce a quest’ultimo la progettazione dei lavori di ricostruzione della chiesa di San Salvatore a Civitaretenga, in violazione dei principi di trasparenza e correttezza e del buon andamento delle pubbliche amministrazioni (3 ottobre 2016).”

Leggi l’intero articolo: I beni storici della maxi inchiesta sulla ricostruzione nell’aquilano. – Qui Quotidiano

Tornano a suonare le campane della Parrocchiale di S. Sebastiano a #Navelli

Prove tecniche in vista della riapertura ormai prossima della chiesa a distanza di otto anni dal sisma che ha devastato la città di L’Aquila e il suo comprensorio

“Fare centro”

12 mln per favorire ritorno attività nei centri storici dei Comuni colpiti dal sisma del 2009

La Giunta regionale, su proposta del vice presidente della Giunta regionale ed assessore allo Sviluppo Economico, Giovanni Lolli, ha approvato il bando pubblico per la concessione di aiuti alle imprese “Fare centro – il rientro delle attività produttive nei centri storici”. Un provvedimento assunto non caso proprio nel giorno dell’anniversario del sisma che, nel 2009, colpì L’Aquila ed il suo comprensorio e che, a distanza di otto anni esatti da quel terribile evento, nelle intenzioni di Lolli e del governo regionale, intende rappresentare un segnale forte di speranza per il futuro di quel territorio.

Si tratta di incentivi, pari a 12 milioni di euro, atti a favorire progetti di trasferimento e avvio di nuove attività produttive per il ripopolamento dei centri storici e dei piccoli borghi dei Comuni del cratere danneggiati a seguito del sisma dell’Aquila dell’aprile 2009. L’elenco dei Comuni ricadenti nell’area del cratere sismico sulla base del Decreto del Commissario delegato n.3 del 16 aprile 2009 sono Acciano, Barete, Barisciano, Castel del Monte, Campotosto, Capestrano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel di Ieri, Castelvecchio Calvisio, Castelvecchio Subequo, Cocullo, Collarmele, Fagnano Alto, fossa, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, L’Aquila, Lucoli, Navelli, Ocre, Ofena, Ovindoli, Pizzoli, Poggio Picenze, Prata D’Ansidonia, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio ne’ Vestini, San Pio delle Camere, Sant’Eusanio Forconese, Santo Stefano di Sessanio, Scoppito, Tione degli Abruzzi, Tornimparte, Villa Sant’Angelo, Villa Santa Lucia degli Abruzzi, Bugnara, Cagnano Amiterno, Capitignano, Montecchio, Montereale, Arsita, castelli, Montorio al Vomano, Pietracamela, Tossicia, a Colledara, Fano Adriano, Penna Sant’Andrea, Brittoli, Bussi sul Tirino, Civitella Casanova, Cugnoli, Montebello di Bertona, Popoli e Torre de’ Passeri.

Il bando in questione, che, sarà pubblicato a breve sul BURAT, prevede una dotazione finanziaria complessiva per il biennio 2017-2018, pari a 12 milioni di euro. Possono beneficiare del sostegno finanziario:

  • per la linea A) le micro, piccole e medie imprese che, alla data del 6 aprile 2009, avevano unità locale censita nelle aree ammissibili, i liberi professionisti che, alla data del 6 aprile 2009, avevano il domicilio professionale, quale sede principale degli affari e interessi p del professionista, nelle aree ammissibili, gli esercenti di attività di commercio ambulante che, alla data del 6 aprile 2009, erano titolari di attività di parcheggio fisso ricadente nelle aree ammissibili;
  • per la linea B) le micro, piccole e medie imprese e i liberi professionisti che, dopo la data del 6 aprile 2009, hanno avviato o intendono avviare una nuova attività in una località in unità locale censita nelle aree ammissibili;
  • per la linea C) le micro, piccole e medie imprese che, alla data del 6 aprile 2009, avevano già unità locale censita nelle aree interessate da progetti di riqualificazione urbana e che intendono avviare nello stesso sito la riconversione, riqualificazione e ristrutturazione della propria attività ovvero la ricollocazione della stessa in altro contesto più consono e le micro, piccole e medie imprese che successivamente al 6 aprile 2009 e fino alla data di pubblicazione del presente bando, avevano già unità locale censite nelle aree interessate da progetti di riqualificazione urbana e che intendono avviare la ricollocazione della propria attività in un altro contesto più consono.

I 12 milioni di euro di risorse disponibili sono così ripartiti: 5 milioni per l’annualità 2017 e 7 milioni per l’annualità 2018. Per l’intero biennio, sono previsti 7 milioni 200mila sulla linea A, 3milioni 600mila sulla linea B, 1 milione 200mila sulla linea C.

Gli obiettivi generali sono quelli di sostenere il rientro delle attività economiche nei centri storici e nelle altre aree ammissibili, i cui titolari erano presenti alla data del 6 aprile 2009, in sedi legali e/o unità locali ubicate nelle zone ammissibili (Linea A), nonché il trasferimento di attività già esistenti o l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali (Linea B) qualificandone, in tal caso, la tipologia e le attività ammissibili in termini di codici ATECO, sostenere il processo di riqualificazione urbana delle aree interessate da profondi cambiamenti a seguito del sisma 2009 (linea C), individuate nell’Accordo di programma del 10 novembre 2016 tra Comune dell’Aquila e Provincia, contenente “Programma di recupero urbano viale della Croce Rossa”, sostenere il processo di rientro nel centro storico della città dell’Aquila e dei Comuni del cratere, degli ordini professionali, delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative del tessuto imprenditoriale di riferimento a livello nazionale, nonché delle organizzazioni sindacali mediante la concessione di contributi che non ricadono nel campo di applicazione normativa sugli aiuti di Stato.

L’ammontare complessivo del progetto di investimento non può essere inferiore a 20mila euro, pena l’inammissibilità della domanda. La durata del progetto non può essere superiore 18 mesi, salvo eventuali proroghe di durata complessiva non superiore a 3 mesi. L’investimento realizzato deve essere mantenuto per non meno di 3 anni, a decorrere dalla data di erogazione del saldo finale a cura dell’Amministrazione regionale. L’importo complessivo del contributo in regime di de minimis concesso ad un’impresa unica non può superare il massimale di 200mila euro per un periodo di tre esercizi finanziari. L’intensità dell’aiuto concesso per ogni beneficiario non potrà superare il 70% della spesa ammessa a finanziamento, tenuto conto dei costi ammissibili.

Le spese ammissibili per le linee A e B sono quelle sostenute a far data dal primo gennaio 2014 fino ai 18 mesi successivi alla data di avvio del progetto di investimento. Le spese ammissibili per la linea C sono quelle sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda nel rispetto del principio europeo sul cosiddetto effetto di incentivazione dell’aiuto, fino a 18 mesi successivi alla data di avvio del progetto di investimento. Sono ritenuti costi ammissibili investimenti in attivi materiali come le spese per l’acquisto di macchinari, impianti, strumenti e attrezzature industriali e commerciali esclusivamente nuovi di fabbrica, le spese per opere edili per un importo massimo del 30% della categoria per investimenti in attivi materiali e per la sola linea di intervento C le spese per l’acquisto o la realizzazione di immobili strumentali destinati allo svolgimento dell’attività al di fuori dell’area oggetto di riqualificazione urbana nella misura massima del 50% del totale delle spese. Gli investimenti in attivi immateriali come spese per l’acquisto di programmi informatici, brevetti, licenze e spese di marketing per un importo massimo fino al 20% del totale della spesa ammissibile. Infine, le spese di funzionamento per ciascuna unità locale fino ad un massimo importo di 50mial euro riferite ad utenze e spese di trasloco.

Costituito il Coordinamento Nazionale No Tubo

COORDINAMENTO NAZIONALE NO TUBO: I CITTADINI NON MOLLANO, LA POLITICA NON SI MUOVE!

Il 2 aprile, si è svolta a Colfiorito, l’assemblea nazionale contro il progetto “Rete Adriatica” della Snam, cui hanno partecipato numerosi comitati e associazioni provenienti dal Lazio, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo, alcuni dei quali impegnati da circa 13 anni nella lotta contro l’opera. Un progetto che, se realizzato, avrebbe come conseguenza il pericolo per l’incolumità dei cittadini a causa dell’elevato rischio sismico dell’Appennino centrale e la devastazione dei territori per l’alta qualità ambientale delle aree interessate dal tracciato; un progetto, la “Rete Adriatica”, la cui finalità come il TAP, gli stoccaggi di gas dell’area alta Val Padana-Lombardia, è quella di trasformare l’Italia in una piattaforma dell’hub del gas per i profitti delle multinazionali, ma con rischi per la sicurezza e la salute e costi ambientali a totale carico delle popolazioni dei territori attraversati. Senza trascurare i costi economici poiché tali infrastrutture le pagheranno tutti i cittadini con le loro bollette.

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La relazione del geologo Francesco Augone, presente all’evento, ha evidenziato come mediamente ogni dieci anni abbiamo nell’Appennino centrale, un terremoto con magnitudo importanti; egli ha enunciato gli aspetti critici della valutazione di impatto ambientale del progetto da parte della Snam per quanto attiene al rischio sismico, (tratto Foligno-Sestino esaminato); ha esposto come le faglie trascorrenti siano importanti perché perpendicolari al percorso del gasdotto, i limiti della normativa nazionale e come la condotta interrata, in quanto bloccata e ancorata al terreno, sia altamente sensibile alla fagliazione e non potrebbe resistere in caso di sisma. Ha precisato e spiegato perché il terremoto è selettivo e, con le sue frequenze, sollecita le strutture sovrastanti in modo differente e con energie diverse.

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Nell’assemblea del 2 aprile si è costituito il Coordinamento Nazionale No Tubo che intende unificare tutte le lotte, quella della “Rete Adriatica”, del TAP e degli stoccaggi di gas.

Mentre i cittadini, associazioni, volontari lottano per la difesa del territorio e dei loro diritti costituzionalmente riconosciuti (salute, ambiente), le istituzioni sembrano aver rimosso dalla loro mente e dalla loro agenda politica, la questione Snam: il Comune di Sulmona, la Provincia dell’Aquila, la Regione, perseverano nel loro immobilismo senza prendere iniziative illudendosi, forse, che non parlare e non affrontare il problema della centrale e del metanodotto, possa escluderli dalle loro pesanti responsabilità.

Al Sindaco Annamaria Casini, ricordiamo, ancora una volta, l’impegno sottoscritto in campagna elettorale di fronte ai cittadini, “di adottare, a livello politico istituzionale, ogni iniziativa necessaria ad impedire la realizzazione della centrale e del metanodotto Snam” o di dimettersi in caso esso venga disatteso. All’Assessore Andrea Gerosolimo ricordiamo che l’Abruzzo interno è destinato ad avviarsi ad una desertificazione certa, se la risposta della politica si traduce in spoliazioni e nel favorire gli interessi della multinazionale. Ci aspettiamo che anch’egli, insieme al Sindaco di Sulmona, convochi gli altri Sindaci del territorio e facciano pressione presso il Presidente D’Alfonso affinché esiga dal Governo l’accantonamento definitivo del progetto Snam nei territori altamente sismici dell’Appennino Centrale.

Le Istituzioni tutte devono mostrare “i muscoli” contro chi, senza averne né titolo né diritto, vuole asservirci senza alcun beneficio, ma gravandoci di soli rischi.

Assistiamo, invece, ad una evidente rinuncia a portare avanti la battaglia contro la Snam affiancando i cittadini: un Sindaco che non difende il territorio che amministra, non rappresenta la città e dovrebbe trarne le necessarie conseguenze.

Sulmona, 3 aprile 2017

Comitati cittadini per l’ambiente

Collettivo AltreMenti Valle Peligna

Ottavo anniversario

“Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere”

ottavo anniversario sisma locandina

È con questa celebre frase, del Dalai Lama che il Comune dell’Aquila intende commemorare l’ottavo anniversario del sisma.
La fiaccolata, a cura dai Comitati dei familiari delle vittime partirà il 5 aprile alle 22,30 da via XX settembre (bivio della Stazione). Dopo  una sosta presso la Casa dello Studente, attraverserà Corso Federico II, per arrivare in Piazza Duomo, dove avverrà la lettura dei 309 nomi. Seguirà la messa nella Chiesa di San Giuseppe Artigiano, presieduta da Mons. Petrocchi, Arcivescovo Metropolita dell’Aquila e la veglia di preghiera aspettando le 3.32, quando i rintocchi della campana del Suffragio ricorderanno le vittime del sisma.

Le fiaccole saranno distribuite alla partenza, dai volontari Protezione Civile. Saranno presenti quattro ambulanze di cui una mobile che seguirà il corteo, oltre a tre squadre appiedate di volontari. L’AMA matterà a disposizione dei bus navetta gratuiti per il deflusso del corteo. Le navette partiranno dal terminal di Collemaggio, raggiungibile da piazza Duomo attraversando il tunnel, che rimarrà aperto. Le corse saranno a disposizione da mezzanotte alle 3.45 dal terminal e condurranno ai parcheggi di partenza. L’ASM metterà a disposizione i raccoglitori per lo smaltimento delle fiaccole lungo il percorso. I parcheggi consigliati per la sosta delle auto sono quelli del piazzale del mercato (piazza d’Armi) , piazzale Meridiana, in via Rocco Carabba e il parcheggio in via Vicentini.

Tra gli altri appuntamenti, che si terranno dal 4 al 6 aprile, si ricorda:
• la cerimonia di premiazione Premio “AVUS 6 aprile 2009”- quarta edizione, che si terrà il 4 aprile alle ore 11.00 presso l’Aula Magna Gran Sasso Science Institute (a cura Ass. Vittime Universitarie Sisma 6 aprile 2009- Università degli Studi dell’Aquila -Gran Sasso Science Institute)
• il 5 aprile dalle ore 10.30 alle 12.30 la cerimonia di intitolazione dalla “sala Rapporto” del Comando Provinciale Carabinieri di L’Aquila al Mar. Giampaolo Pace, presso la sede Comando provinciale Carabinieri L’Aquila
• sempre il 5 aprile alle ore 17,30 a Palazzetto dei Nobili l’incontro con la rete nazionale dei comitati “Noi non dimentichiamo”.
• il 6 aprile la consueta Staffetta commemorativa “Insieme per non dimenticare le vittime del terremoto del 6 aprile 2009”, a cura di A.S.D. – M.C. Manoppello Sogeda, USACLI, UISP , i comuni di Tornimparte, Poggio Picenze, Lucoli, San Pio delle Camere, San Demetrio dei Vestini, Villa Sant’Angelo, Fossa, L’Aquila e la Provincia dell’Aquila. La staffetta partirà da Castelnuovo, per attraversare i centri di Prata D’Ansidonia, San Demetrio ne’ Vestini, Villa Sant’ Angelo, Fossa, Monticchio e Onna. L’arrivo a L’Aquila è previsto per 12.50 in P.zza Duomo. Gli atleti raggiungeranno poi la Casa dello Studente alle ore 13.00
• sempre il 6 aprile alle ore 11,30 all’Auditorium del Parco del Castello l’esibizione della Fanfara della Polizia di Stato, a cura di Ass. Nazionale Polizia di Stato
• nel pomeriggio la seconda edizione della Corsa non competitiva “Insieme, di corsa per L’Aquila” GdF. Alla manifestazione aderiranno circa mille allievi della Scuola, che partiranno alle ore 15.30, dopo la cerimonia d’apertura dal varco n. 1 della Caserma Ispettori GdF. A piazza D’Armi è prevista l’aggregazione delle associazioni sportive, delle scuole e dei cittadini, che vorranno unirsi. Da qui la corsa ripartirà alle 16.00 percorrendo via XX Settembre, corso Federico II e piazza Duomo.

Il programma delle iniziative nel documento allegato, scaricabile in basso

 

Riunione pubblica

Confidando in una partecipazione numerosa, il Sindaco di Navelli, Paolo Federico, informa la cittadinanza che il prossimo venerdì 24 marzo alle ore 20.30 presso la Sala Polifunzionale G. Santucci avrà luogo una riunione pubblica per trattare gli argomenti seguenti:

  1. Compostaggio
  2. Piano di Emergenza Comunale
  3. Corso per l’utilizzo del defibrillatore
  4. Ricostruzione

Irpinia, il vuoto dentro

“Se la sera uscite qua trovate solo cani e gatti, nessuno in giro.
E se vuoi vedere un po’ di persone quando muore qualcuno”

Case che si chiudono. Paesi che si svuotano. La ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia costata oltre 47 miliardi di euro non ha intercettato i bisogni di un territorio che cambiava. La situazione a Conza della Campania, provincia di Avellino, un paese costruito ex novo dopo il terremoto.

Un documentario di Marco Amendola che fa pensare purtroppo al medesimo triste destino di molti borghi dell’aquilano specialmente dopo il terremoto del 2009.

#Zafferano #Navelli, sisma e neve non fermano l’oro rosso d’Abruzzo

Zafferano di Navelli, sisma e neve non fermano l''oro rosso' d'AbruzzoDa L’Aquila a Molina Aterno, da S. Pio delle Camere a Tione degli Abruzzi, da Barisciano a Villa S. Angelo, passando per Navelli, Caporciano, Prata d’Ansidonia, sono 13 i Comuni nei quali si produce l”oro rosso’ dell’Abruzzo, lo Zafferano dell’Aquila. Un prodotto dalle origini antichissime (se ne parla nei papiri egiziani del II secolo a.C., nella Bibbia e nel IX e XII libro dell’Iliade), e conosciuto e apprezzato anche fuori dai confini nazionali: si esporta infatti in Inghilterra, in Francia, in Germania e negli Stati Uniti.

Una produzione che anche nel 2016, nonostante le calamità naturali che si sono abbattute sulla zona, a partire dal terremoto e dalla neve, ha dato i suoi frutti, come conferma a Labitalia Gina Sarra, 75 anni, titolare della storica azienda dell’Altopiano di Navelli, Casa Verde (ha sede a Civitaretenga): “Il raccolto quest’anno, effettuato a ottobre, dovrebbe aggirarsi intorno ai 22 chili per l’intera zona dell’Altopiano”.

“Una produzione un po’ in calo -osserva Gina- rispetto all’anno precedente, a causa della siccità che ha colpito le terre: non ha infatti piovuto da maggio a ottobre”. Nessun problema, invece, con le abbondanti nevicate che, anzi, dice Gina, “fanno bene alla terra”.

C’è invece un altro temibile nemico dei delicati pistilli dei fiori di Crocus Sativus (questo il nome scientifico) ed è il cinghiale. “Negli ultimi 10-15 anni -spiega Gina Sarra- l’area di coltivazione dello zafferano si è molto ridotta: a causa delle incursioni dei cinghiali, molto golosi dei bulbi, gli appezzamenti coltivati hanno dovuto essere tutti recintati, sottraendo così terra alla produzione”.

Una produzione, quella dello zafferano, molto particolare: “I bulbi che assomigliano a quelli del gladiolo -spiega Gina che ha cominciato a raccogliere i fiori quando aveva 3 anni- vengono messi a dimora in file a distanza di 20 cm l’una dall’altra e a una profondità di 10 cm circa. A ottobre i fiori vengono raccolti -rigorosamente a mano uno per uno – la mattina prima che il sole li apra”. Da qui in poi, interviene la lavorazione che è a cura della Cooperativa Altopiano di Navelli che riunisce 98 produttori.

“La trasformazione in prodotto finito, la sua imbustatura e la commercializzazione avviene a cura della Cooperativa”, spiega Gina ricordando che “da 1 ettaro di terra coltivata si ricava, se va bene, 1 kg di zafferano”. E che “per produrre un kg di zafferano secco occorrono circa 250.000 fiori e sulle 500 ore di lavoro”.

Ragioni che stanno alla base del prezzo molto elevato di questa eccellenza italiana: “Il prezzo dello zafferano può variare a seconda se lo si acquista in un negozio di lusso o meno, ma si aggira attorno a 25 euro al grammo”, aggiunge Sarra.

Per difendere questo prodotto così prezioso anche da truffe e falsificazioni, c’è il Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila che ha tra i suoi obiettivi anche quello di diffondere la conoscenza della produzione dello zafferano abruzzese sui mercati d’interesse, trasmettendone i valori costitutivi di territorio, autenticità e qualità.

E per fare un buon acquisto, consiglia Gina, occorre “guardare bene il nome e la zona del produttore sul vasetto o sulla bustina, e guardare che sia riportato il logo di ‘Zafferano dell’Aquila’ e della Cooperativa Altopiano di Navelli”. Un acquisto un po’ costoso ma che regala un profumo pregiato che, per di più, è quasi senza scadenza: “Garantiamo la sua durata per 10 anni”, conclude Gina.

Sorgente: Made in Italy: zafferano Navelli, sisma e neve non fermano l’oro rosso d’Abruzzo

“Scendiamo in piazza” contro #metanodotto #Snam

Domani 19 febbraio alle ore 16:00 presso il Centro Civico di Paganica (L’Aquila) si terrà un’assemblea pubblica aperta sulle ragioni del No alla realizzazione del metanodotto Snam organizzata dalla Amministrazione Separata degli Usi Civici di Paganica e San Gregorio, presieduta da Fernando Galletti, comitato da sempre attivo contro la realizzazione del gasdotto della Società Nazionale Metanodotti.

Un’assemblea pubblica per allargare il fronte di protesta contro la realizzazione del metanodotto della Snam sui luoghi maggiormente colpiti dal terremoto, un tubo largo oltre un metro, pieno di gas, che vista l’alta sismicità del territorio, metterebbe a rischio l’intera comunità. Una bomba ad orologeria nel tracciato che attraversa la dorsale appenninica e soprattutto le faglie sismiche dei territori maggiormente colpiti dai recenti terremoti. Un’opera che tuttavia la società petrolifera è intenzionata a realizzare, nonostante le proteste dei cittadini e il no della Camera dei Deputati. La battaglia è dei singoli territori che non devono rilasciare le autorizzazioni ai diversi lotti cui il tracciato è stato suddiviso.

All’assemblea pubblica parteciperanno, tra gli altri, gli attivisti dei comitati della Valle Peligna, territorio non solo interessato al passaggio del metanodotto Snam ma anche alla realizzazione di una centrale di compressione che la Snam intende realizzare a Sulmona. Parteciperanno inoltre i sindaci dei territori interessati, i responsabili degli Usi Civici del territorio, amministratori locali e regionali, cittadini e associazioni. E’ importante esserci perché il tempo stringe e nonostante il rischio sismico il progetto della Snam va avanti. E’ necessario dire NO alla realizzazione del metanodotto e manifestare tutti uniti perché il nostro non può essere un territorio di conquista!

Interverranno: Giovanni Lolli, vice Presidente Regione Abruzzo; Pierpaolo Pietrucci, Presidente Commissione Ambiente e Territorio Regione Abruzzo; Gianni Anastasio, Sindaco di Pizzoli; Giovanna Margadonna, Comitati Cittadini per l’Ambiente, Sulmona; Flora Giovannetti, associazione Altre Menti, Sulmona; comitato 3e32 / CaseMatte L’Aquila; Alessandro Novelli, associazione I Patrignonesi; Francesco Montorelli, associazione Danae; Danilo Ciuffetelli, Usi Civici di Collebrincioni; Paolo Barone, Usi Civici di Aragno; Ottorino Ghizzoni, Usi Civici di Tempera; Luca Scarcia, Usi Civici di Assergi; Pina Marcocci, Usi Civici di Filetto; Elia Serpetti, Usi Civici di Arischia; Maria Teresa Casilli, Usi Civici di Camarda.

L’invito a partecipare è rivolto a cittadini, amministratori pubblici, candidati di ogni colore, esperti e tecnici del territorio.

“Mi vedrai correre”

“Per le vittime del terremoto:
a chi non c’è più, a chi resiste”

La quotidianità, le scosse, il coraggio di chi resiste e torna a lavorare ogni giorno. Il modo di vivere delle popolazioni colpite dal terremoto visto attraverso gli occhi di un panettiere che, nonostante la terra tremi ancora e ancora, non rinuncia alla sua quotidianità. E ogni mattina si alza presto e corre per andare a lavoro. Un cortometraggio realizzato dalla casa di produzione indipendente The Stairway Production con l’obiettivo di lanciare un “messaggio di affetto e di rispetto nei confronti di chi ha subito gravi danni ma continua a lottare”. Alla realizzazione del corto, la cui regia è dello spoletino Duccio Brunetti, hanno partecipato Riccardo Pompili, Nicolò Marchi, Alessandro Elisei, Diletta Masetti, Mirko Peruzzi, Nicolas Mari

La lettera aperta del Sindaco di Caporciano (#Laquila) ai suoi colleghi

Cari colleghi,lettera-aperta

ho letto anche io la relazione della Commissione Grandi Rischi, così come ho letto molti dei messaggi che sono circolati fra noi sindaci. Ognuno ha espresso giustamente le proprie preoccupazioni ed il suo punto di vista. Buona parte delle preoccupazioni sono unite da un fattore comune: la necessità di fare sentire la nostra voce in risposta al comunicato della Commissione, quasi che la Commissione grandi rischi avesse preso delle decisioni contro di noi sindaci. A me non sembra proprio così, consentitemi, quindi, di fare alcune considerazioni.

Abbiamo gridato, dopo il 6 aprile 2009, contro la Commissione grandi rischi di allora, rea di aver diramato un comunicato con cui si rassicuravano i cittadini. Su questo c’è stato un processo e quindi non ne parlo. Ora che la Commissione ci invia il verbale in tutte le sue parti che ognuno di noi può valutare con serenità e calma, quasi ci sentiamo offesi e gridiamo alla rivolta.

Personalmente lo interpreto come un atto di trasparenza e di dovuta informazione.

Che cosa c’è scritto in questo verbale?

Al di là dei contenuti strettamente tecnici emergono, a mio avviso, alcuni elementi molto importanti.  Esso ci fornisce, prima di tutto, le informazioni  per fare anche noi, delle valutazioni che diversamente non avremmo mai fatto ed avremmo sempre creduto a ciò che ci veniva raccontato. Non credo che questo sia una cosa di poco conto. Ci sottopone, dopo una analisi tecnica e storica di ciò che sta accadendo, tre possibili scenari su cosa potrebbe accadere.

Si usa il condizionale perché correttamente è ciò che si deve fare. Dagli scenari ne consegue che le istituzioni ai vari livelli, quindi anche i sindaci, devono “porre la massima attenzione” agli stessi scenari che in qualche misura prefigurano una continuità delle scosse sismiche, non avendo al momento elementi tali che consentono di ipotizzare “che la sequenza in corso sia in esaurimento”.

Su questo aspetto, forse quello più facilmente percepibile, prefigura anche delle aree territoriali in cui queste azioni sismiche potranno far sentire maggiormente i propri effetti.

Aggiunge poi una cosa molto importante che dovrebbe diventare il nostro cavallo di battaglia. Dice la Commissione che mancano elementi importanti per una conoscenza completa delle faglie attive  sull’intero territorio nazionale… rinnovando la raccomandazione alla Protezione Civile di intraprendere uno studio a scala nazionale che dettagli in maniera più puntuale ciò che è accaduto in Italia e ciò che sta accadendo e soprattutto il monitoraggio strumentale continuo delle aree a maggiore rischio sismico.

E sembra poco tutto questo? Come pensiamo di fare la prevenzione sui nostri territori se non abbiamo le conoscenze esatte di ciò che accade? Non dobbiamo fare l’errore di pensare solo all’oggi. È il domani che ci deve anche preoccupare se si vuole che non si torni a piangere su altre vittime. Oggi noi, e solo noi, i sindaci, dobbiamo fare sentire la nostra voce alla politica e richiamarla ai suoi doveri, che non sono quelli della bassa e misera strumentalizzazione politica di parte, ma quelli di prendere coscienza del dramma che il nostro Paese continua a vivere per la mancanza di efficienza della pubblica amministrazione, per il continuo permanere dell’italico principio dell’impunità di chi sbaglia, per la mancanza di una classe politica matura che abbia il coraggio, per una volta, di ammettere i propri errori.

Ci viene richiesto che dobbiamo attuare i nostri piani di Protezione civile. Bene io sono pronto. Ma mi chiedo: se il mio edificio strategico non può essere ristrutturato per arrivare ai coefficienti minimi di sicurezza perché chi deve assegnarci  le risorse, già disponibili da anni, non è in grado di decidere, dove faccio la mia base operativa? Se non siamo messi nelle condizioni di  mettere a disposizione dei nostri figli scuole minimamente sicure, come posso inserirle coscienziosamente nel mio piano di protezione civile? Se non si è in grado di avere ospedali sicuri per il ricovero dei pazienti, come posso continuare a definirli edifici strategici?

Se noi sindaci, per una  volta, non mettiamo da parte la ricerca del facile consenso, ed iniziamo a combattere battaglie, anche impopolari, ma portatrici di benefici effetti sulle nostre comunità , siamo sicuri di assolvere serenamente ai nostri doveri? Ecco credo da queste semplici domande dobbiamo partire a far sentire la nostra voce, non all’Abruzzo, ma all’intero Paese che oggi ci guarda e si aspetta da noi tutti una grande prova di maturità.

Ivo Cassiani

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