Sempre più Comuni, anche del comprensorio della Piana di #Navelli, effettuano a titolo gratuito la raccolta #differenziata della frazione tessile, ovvero di indumenti, scarpe ed accessori di abbigliamento usati, tramite il posizionamento sul suolo pubblico di appositi contenitori di proprietà e in uso della ditta incaricata che provvede, mediante operatori specializzati, senza alcun onere a carico del Comune, allo svuotamento periodico nonché alla loro pulizia e manutenzione, tanto più che i cassonetti hanno copertura assicurativa per eventuali danni verso terzi, esonerando in tal modo il Comune da qualsiasi pretesa, azione o richiesta di danni. Dato che tale servizio, avente come obiettivo quello di favorire la raccolta differenziata e ridurre i quantitativi di #rifiuti da destinare allo smaltimento, in ottemperanza a quanto previsto e disposto dalla normativa europea e da quella nazionale italiana, in particolare dal D.Lgs n. 152/2006 e s.m.i, oltre ad essere prestato in forma gratuita, comporta un conseguente risparmio economico per il Comune e, quindi, per i cittadini, dovuto alla riduzione di oneri per la raccolta, il trasporto ed il conferimento dei suddetti rifiuti in discarica, cosa aspetta l’Amministrazione comunale di Navelli ad attivarlo? Forse i finanziamenti regionali di cui alla Linea d’Azione I .1.2.a. – Intervento l “Programma straordinario per lo sviluppo delle raccolte differenziate e del riciclo per comuni”, del PAR – FAS 2007/2013, richiesti dal Vicesindaco sulla base di progetti approvati dalla Giunta comunale un anno fa di cui non è dato ancora conoscere le schede tecniche? Intanto altri comuni del comprensorio che, al pari del Comune di Navelli, conferiscono i rifiuti alla #Cogesa S.p.a. di #Sulmona, hanno già da tempo avviato la raccolta differenziata con il sistema domiciliare “porta a porta” mentre lo studio all’uopo commissionato nel 2010 dalla Giunta comunale alla stessa Cogesa, dal costo di 1760 euro oltre IVA, è evidentemente rimasto sulla carta.