Dove sono le mummie?

Vi ricordate delle mummie ritrovate a Navelli nei sotterranei della Parrocchiale di San Sebastiano all’inizio degli anni ’80? Ebbene, vi siete chiesti che fine hanno fatto? Dove si trovano adesso i corpi recuperati?

E del «museo delle mummie» nella seicentesca Chiesa del Suffragio che ne è stato?

[…] Il ritrovamento più spettacolare è sicuramente quello avvenuto a Navelli, pittoresco paese di 650 anime al centro della piana omonima. Nel 1980 un crollo nella Chiesa di San Sebastiano permise di scoprire, nella cripta sottostante, decine e decine tra mummie e scheletri (206 per l’esattezza). La mancanza di finanziamenti obbligò però i ricercatori ad attendere vent’anni per iniziare il recupero dei reperti. Un’operazione peraltro non conclusa: i corpi più antichi (risalirebbero al 1600) attendono ancora di essere riportati alla luce. Tra quelli già recuperati, alcuni sono stati portati negli asettici laboratori universitari per essere sottoposti a Tac e angiografia, mentre gli altri sono stati provvisoriamente posti in una stanza accanto alla chiesa. Entrare in quel locale produce una certa impressione: innumerevoli corpi allineati uno accanto all’altro, uomini, donne, bambini di ogni età. E poi teschi, tronchi, arti ricoperti ancora di brandelli di carne. […] Continua a leggere qui

[…] I resti umani furono rinvenuti accidentalmente nelle cripte sottostanti l’edificio, a seguito di un crollo del pavimento verificatosi nel 1980. Da allora è stata effettuata solo una segnalazione preliminare nella letteratura scientifica, a causa della mancanza di fondi ed interesse da parte degli Enti locali… Durante le prime campagne di scavi (anni 2001 e 2004) il recupero ha dato i resti di 206 persone, in diverse condizioni di conservazione. La serie comprende 157 adulti (102 maschi, 42 femmine, 13 a tempo indeterminato) e 49 bambini… Nessuna evidenza macroscopica degli organi interni, è stata osservata nei soggetti mummificati, mentre la pelle, i muscoli scheletrici e altri tessuti superficiali (occhi, orecchi, capelli) è apparso ben conservata, suggerendo che la disidratazione ha avuto un ruolo preminente nel processo di mummificazione. […] Continua a leggere qui (dalla pagina 889)

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