Sulle #mummie rinvenute diversi anni fa a #Navelli #Laquila

“Mummie di Navelli, sparite nel silenzio generale”

L’Aquila – A Navelli nessuno ne sa nulla, chi si stringe nelle spalle, chi addirittura non ne ha mai sentito neppure parlare. Invece quello del rinvenimento di circa 200 mummie – una cinquantina di bambini – sotto la chiesa di San Sebastiano circa vent’anni fa, fu un fatto rilevante. Risalivano all’Ottocento, prima del decreto francese sulle sepolture fuori di centri abitati. Forse un’epidemia a che decimò la popolazione.
Arrivarono studiosi ed esperti, si fecero ricerche, furono usati anche degli studenti universitari. Non ne venne fuori un bel nulla, anzi l’unico risultato ,egli anni, è stata la… sepoltura dell’argomento. Bocche cucite, autorità assenti, risultati delle ricerche, se ve ne furono, accuratamente occultati.
Ciò che interessava di più gli esperti era il processo di mummificazione naturale subito dai corpi, a causa della natura del terreno capace di asciugare rapidamente ogni traccia di umidità dai resti.
A Frentillo, presso Terni, ci ha raccontato Roberto Giacobbo, furono trovate mummie in analoghe condizioni e circostanze. E’ sorto un centro studi, c’è un museo visitabile: il piccolo centro ha saputo trarre dei vantaggi. Evidentemente hanno agito delle persone molto più abili e intelligenti. Oggi il luogo si visita ed è tra i più cliccati su Internet.
Da noi le mummie di Navelli (ma ne sono state trovate anche altrove, molto numerose, in Abruzzo) sono semplicemente sparite come ne è sparito il ricordo. Forse i sindaci di Navelli avrebbero dovuto essere più vigili, dando al loro paese un richiamo di sicuro valore culturale e turistico.
Non lo hanno fatto.

Fonte: Mummie di Navelli, sparite nel silenzio generale | InAbruzzo.com

La banca dello zafferano

locandina manifestazione zafferanoDomani 18 aprile a partire dalle ore 10 presso ‪#‎SanPiodelleCamere‬ (‪#‎Laquila‬) convegno “La coltivazione dello ‪#‎zafferano‬ dalla tradizione al futuro” organizzato dalla associazione “Le vie dello zafferano” con la partecipazione dello chef stellato Zonfa William, ambasciatore dello zafferano dell’Aquila nel mondo.

⇐ la locandina

Di seguito il video della presentazione della “Banca dello zafferano”

Servizi gratuiti onerosi

cassonettiSempre più Comuni, anche del comprensorio della Piana di ‪#‎Navelli‬, effettuano a titolo gratuito la raccolta ‪#‎differenziata‬ della frazione tessile, ovvero di indumenti, scarpe ed accessori di abbigliamento usati, tramite il posizionamento sul suolo pubblico di appositi contenitori di proprietà e in uso della ditta incaricata che provvede, mediante operatori specializzati, senza alcun onere a carico del Comune, allo svuotamento periodico nonché alla loro pulizia e manutenzione, tanto più che i cassonetti hanno copertura assicurativa per eventuali danni verso terzi, esonerando in tal modo il Comune da qualsiasi pretesa, azione o richiesta di danni. Dato che tale servizio, avente come obiettivo quello di favorire la raccolta differenziata e ridurre i quantitativi di ‪#‎rifiuti‬ da destinare allo smaltimento, in ottemperanza a quanto previsto e disposto dalla normativa europea e da quella nazionale italiana, in particolare dal D.Lgs n. 152/2006 e s.m.i, oltre ad essere prestato in forma gratuita, comporta un conseguente risparmio economico per il Comune e, quindi, per i cittadini, dovuto alla riduzione di oneri per la raccolta, il trasporto ed il conferimento dei suddetti rifiuti in discarica, cosa aspetta l’Amministrazione comunale di Navelli ad attivarlo? Forse i finanziamenti regionali di cui alla Linea d’Azione I .1.2.a. – Intervento l “Programma straordinario per lo sviluppo delle raccolte differenziate e del riciclo per comuni”, del PAR – FAS 2007/2013, richiesti dal Vicesindaco sulla base di progetti approvati dalla Giunta comunale un anno fa di cui non è dato ancora conoscere le schede tecniche? Intanto altri comuni del comprensorio che, al pari del Comune di Navelli, conferiscono i rifiuti alla ‪#‎Cogesa‬ S.p.a. di ‪#‎Sulmona‬, hanno già da tempo avviato la raccolta differenziata con il sistema domiciliare “porta a porta” mentre lo studio all’uopo commissionato nel 2010 dalla Giunta comunale alla stessa Cogesa, dal costo di 1760 euro oltre IVA, è evidentemente rimasto sulla carta.