Altro che manovre

Comunicazione vicesindacoIn riferimento alla comunicazione apparsa nella giornata odierna sulla pagina facebook del Comune di Navelli, a firma del Vicesindaco Paolo Federico, vorrei far notare allo stesso che le “notizie in parte false e tendenziose” di cui parla, che il sottoscritto avrebbe contribuito a divulgare attraverso il proprio blog, altro non sono che le dichiarazioni di autorevoli esponenti della sua stessa parte politica (destra) riportate da alcune fonti di stampa. Non è certo il sottoscritto ad aver proferito nei suoi confronti “apprezzamenti” del tipo Federico dopo aver scippato i voti di Srour continua imperterrito la sua azione di accaparratore di posti. Dopo il Cda del Convitto nazionale che ha la gestione di un patrimonio immobiliare enorme e dopo essersi catapultato nel Gal in rappresentanza della Provincia, conquista anche il Tsa in danno all’ intero gruppo di Forza Italia, che non viene neanche sentito” oppure “Un dato eclatante: dalla fotografia che Del Corvo fa degli assessori e della loro ‘appartenenza’, Federico appare bulimico. Oltre a esprimere due assessori (Liris e Tinari) assomma in sé tre incarichi in Cda. Un gruppo monodose ben retribuito che si accredita 2 assessori e la rappresentanza in 3 Enti” e ancora Sulle assenze di Liris e Federico alla conferenza stampa di ieri e organizzata su input del livello nazionale di Forza Italia crediamo di poter affermare che si tratta di una assenza giustificata. Si stavano, infatti, spartendo i posti nel Cda del Teatro stabile d’Abruzzo dopo quelli del Gal e del Convitto Nazionale, giocando una partita in proprio e in danno al gruppo ufficiale di Fi in Provincia. Ci risulta inoltre che Federico, pur spacciandosi di far parte del Partito non abbia mai aderito né al PDL né alla nuova Forza Italia e che mantenga un gruppo autonomo in Provincia con tutti i benefit economici che ne derivano. Tanto per dimostrare che l’anagrafe non è sufficiente per definirsi nuovi se poi si utilizzano vecchi e squallidi metodi della peggiore politica spoliticata”. Pertanto, anziché prendersela con il sottoscritto, sarebbe opportuno che il Vicesindaco replicasse ai suoi colleghi di partito.

Piuttosto chiarisca ai suoi concittadini se e quando ha restituito alle casse del suo Comune l’indennità di funzione, spettante ai componenti degli organi esecutivi ai sensi dell’art. 23 della legge 3 agosto 1999, n. 265, che in base alla determinazione dirigenziale n. 88 del 02.12.2011 avrebbe percepito pur non essendo cumulabile con quella di consigliere provinciale.

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Collezionisti di poltrone

“LA GUERRA DI FORZA ITALIA VA IN TEATRO, VALZER DELLE POLTRONE E CASO-LEGGE”

di Alberto Orsini e Marianna Galeota

icL’AQUILA – Sulle vicende del Teatro stabile d’Abruzzo si scatena la battaglia politica tra centrosinistra e centrodestra e la guerra interna a quest’ultimo schieramento, dilaniato dalle divisioni dopo la rinascita di Forza Italia e la scissione di Nuovo centro destra che si portano dietro i conflitti di quello che era il Popolo della libertà.

Una guerra che partendo dai gradi più bassi prefigura già quello che sarà lo scontro al vertice per il dominio nel partito berlusconiano, tra il presidente della Regione uscente e ricandidato, Gianni Chiodi, forzista storico e oggi vicinissimo a Silvio Berlusconi, e quello che era il coordinatore vicario pidiellino, il deputato Fabrizio Di Stefano, ex An.

L’altro ieri si è tenuta l’assemblea degli azionisti dell’ente culturale per il rinnovo degli incarichi, sul quale è scoppiata la bagarre, mentre nonostante non fosse all’ordine del giorno si è parlato anche della nuova legge regionale di riforma dell’ente, con ulteriori scontri che hanno messo in difficoltà la presidenza, vista la connotazione squisitamente politica che sta assumendo la vicenda.

Presenti il consigliere Luca Ricciuti per la Regione Abruzzo, l’assessore Guido Liris per la Provincia dell’Aquila, l’assessore Remo Di Martino per la Provincia di Chieti e il sindaco Massimo Cialente per il Comune dell’Aquila. Tra l’altro la Provincia di Chieti è ancora socio del Tsa ma c’è in corso una strategia di uscita dalla compagine.

La causa scatenante dell’ennesima faida è stata la rappresentanza della Provincia dell’Aquila in seno al Consiglio di amministrazione del Teatro, una poltrona fin qui occupata dall’assessore provinciale alla Cultura Marianna Scoccia.

Secondo quanto si è appreso, nei giorni scorsi proprio Liris aveva avuto un colloquio con il consigliere provinciale Udc Andrea Gerosolimo, marito della Scoccia e compare d’anello dello stesso Liris, per concordare il passaggio del testimone e garantire al Tsa una rappresentanza aquilana e più assidua della Provincia.

Il patto era stato poi suggellato con una seconda chiamata a Gerosolimo, questa volta del presidente Del Corvo. La sostituzione, insomma, era stata concordata e preparata nel dettaglio.

Ecco perché i protagonisti a tutti livelli sono rimasti stupiti, per poi infuriarsi, quando nell’assemblea dei soci decisiva Liris ha indicato a sorpresa il nome di Paolo Federico, consigliere provinciale di Per L’Aquila (ex lista civica di Mimmo Srour) politicamente vicino alla nuova Forza Italia anche se non ha aderito al nuovo gruppone, tenendosi la sua mini-formazione.

La mossa non è andata giù a Gianluca Alfonsi, neo capogruppo forzista in Consiglio provinciale, che in una nota ha attaccato duramente l’assessore aquilano per non aver concordato la nomina con il resto dello schieramento.

“Se Liris ritiene di non volersi più confrontare con il gruppo di Forza Italia, lo dica chiaramente – ha scritto Alfonsi – Quel che però non è tollerabile è che si assumano iniziative personali che prevaricano e mortificano un gruppo consiliare importante  per premiare logiche individualistiche”.

Gli attriti derivano anche dalla posizione incerta di Liris che ha sì aderito al rinato partito berlusconiano, ma a una specifica domanda di Del Corvo non ha indicato il gruppo consiliare come il ‘proprio’, tracciando il solco e rafforzando così la contrapposizione a Gianfranco Giuliante e ai suoi per il controllo del partito nell’Aquilano.

In quest’ottica altri strali contro Liris sono piovuti da uno giuliantiano doc, l’ex coordinatore provinciale L’Aquila del Pdl Alfonso Magliocco, che ora firma come coordinatore provinciale L’Aquila “pro tempore” di Fi, mentre Liris continua a insistere sull’azzeramento delle cariche scattato fin da ottobre in attesa dei nuovi quadri.

“Federico appare bulimico – l’affondo di Magliocco – Oltre a esprimere due assessori (Liris e Tinari) assomma in sé tre incarichi in Cda. Un gruppo monodose ben retribuito che si accredita 2 assessori e la rappresentanza in 3 enti. Niente male se si pensa che il rimanente gruppo di Forza Italia, composto da 5 consiglieri, è senza rappresentanza!”. Il riferimento è alla presenza di Federico anche all’interno del Cda del Convitto nazionale e del gruppo di azione locale (Gal) Sirente Velino.

Magliocco in una nota bis ha contestato anche il segretario della presidenza della Regione Abruzzo, Antonio Morgante, in questi giorni vicino alle posizioni di Liris, chiedendogli polemicamente a che titolo un funzionario della Regione si occupa di questioni di partito.

Altro strale quello di Francesco Cellamare del Club Forza Italia L’Aquila centro, che bolla Liris come “chiodiano”, marcando la distanza con i seguaci di Di Stefano, e bocciando “il nuovo che sembra un film già visto”.

Alla fine la gaffe della nomina slittata a Federico dovrebbe essere presto riparata: sempre secondo quanto appreso, Liris ha già assicurato la retromarcia.

Durante la riunione c’è stato scontro anche su un’altra figura. Liris avrebbe infatti chiesto la nomina di un revisore dei conti di sua fiducia, con la strategia di contrastare la stessa volontà espressa dalla Provincia di Chieti.

Questo secondo blitz, tuttavia, non è andato a buon fine. L’assessore provinciale chietino Di Martino è insorto rivendicando la poltrona e alla fine l’ha spuntata ottenendo la nomina di Giuseppe Giuli, che si affianca agli aquilani Pierpaolo Visioni ed Ettore Perrotti, quest’ultimo riconfermati. I tre si divideranno come emolumenti la somma di 40 mila euro all’anno.

Sempre in tema di nomine, il Comune dell’Aquila ha ottenuto un vice presidente di sua fiducia, Adolfo Paravano, fratello di Giorgio, segretario dell’Istituzione sinfonica abruzzese (Isa), che prende il posto di Innocenzo Chiacchio.

ED E’ GUERRA ANCHE SULLA LEGGE REGIONALE

E dopo il caso-poltrone nell’infuocata assemblea dei soci, la guerra, condotta dal sindaco Cialente, è appunto continuata con altri avversari a fronteggiarsi anche sulla proposta di legge regionale a firma del vice presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, per la creazione dell’ente teatrale abruzzese “Abruzzo Teatro -Teatro Stabile”, che nei piani di Gdm dovrebbe unire il Tsa all’Uovo Teatro stabile d’innovazione, “tagliando fuori il Comune, che è socio fondatore”, secondo le accuse cialentiane.

Mercoledì scorso, infatti, il primo cittadino ha fatto ‘irruzione’ a palazzo dell’Emiciclo per essere ascoltato in audizione dalla commissione Cultura, dove il progetto di legge è approdato, dopo il parere di merito positivo espresso dalla commissione Bilancio, come confermato dal presidente Emilio Nasuti.

La votazione è stata rimandata a martedì prossimo, dopo le audizioni in V commissione degli enti e delle associazioni culturali regionali presenti che hanno voluto essere ascoltati, esponendo alla presidente, Nicoletta Verì, le proprie perplessità sulla legge che andrebbe, a loro avviso, a tutelare esclusivamente il Tsa e L’Uovo dai tagli alla cultura.

Cialente, che boccia la legge in ogni suo punto, ad AbruzzoWeb afferma che “il Comune è il socio fondatore che investe più soldi nel Tsa, circa 100 mila euro l’anno, oltre a fornire lo stabile e pagare le utenze. In questo modo l’amministrazione sarà fuori dal Cda del nuovo ente teatrale, diventando un socio qualunque e questo è inaccettabile”.

Una legge che, secondo Cialente, sarebbe tutt’altro che regionale, “visto che taglia fuori tanti teatri come il Florian di Pescara, il Nuovo teatro dei colori di Avezzano e non considera il teatro amatoriale e giovanile – prosegue – Questo è un commissariamento, una fusione di Tsa e Uovo con la definiva fine dell’Atam e con la fuoriuscita del Comune dell’Aquila. Queste cose le facevano Saddam e Gheddafi”.

De Matteis, direttamente chiamato in causa dal suo storico oppositore Cialente, interpellato da AbruzzoWeb per il momento preferisce non rilasciare dichiarazioni al riguardo, rimandando la sua replica ai prossimi giorni settimana, dopo aver attentamente vagliato l’intervento del sindaco in commissione.

“Sulla legge stanno mettendo il becco troppe persone che non hanno titolo per farlo – commenta infine Ezio Rainaldi, presidente del Tsa – Sono dispiaciuto di questa bagarre politica che svuota di significato il mio lavoro svolto fino ad oggi in maniera seria e professionale”.

“Mi sono sempre mosso nell’interesse dell’ente, peraltro gratuitamente, e non voglio in alcun modo che le beghe politiche, nelle quali non voglio entrare, possano ledere l’immagine del Tsa”, conclude.

LE REAZIONI

LA NOTA DI MAGLIOCCO

Una situazione difficile. Nomine personalizzate che per effetto cumulo si assommano ad altre già ricevute (Paolo Federico). L’esordio dei giovani forzisti non è dei migliori. Funzionari della Regione che sfruttano impropriamente il proprio ruolo e attaccano la politica. Tutto è saltato!

Un dato eclatante: dalla fotografia che Del Corvo fa degli assessori e della loro “appartenenza”, Federico appare bulimico.

Oltre a esprimere due assessori (Liris e Tinari) assomma in sè tre incarichi in Cda. Un gruppo monodose ben retribuito che si accredita 2 assessori e la rappresentanza in 3 Enti.

Niente male se si pensa che il rimanente gruppo di Forza Italia, composto da 5 consiglieri, è senza rappresentanza! Potrebbe essere il caso di riflettere e di ridiscutere questi squilibri!

LA NOTA BIS CONTRO MORGANTE

Morgante nel suo intervento in difesa di Liris attacca coloro i quali, a suo avviso, utilizzano il “politichese” senza mai citarli per nome dimostrando in tal senso “un cuor di leone”. E comunque riesce a concentrare in alcune righe di comunicato il nulla.

Detto ciò, noi a differenza sua lo citiamo: a che titolo, Morgante, si occupi di questioni di partito (Fi)? E soprattutto di un coordinamento, quello dell’Aquila di cui, per nostra fortuna, non fa e non ha mai fatto parte?

Perché un funzionario della Regione invece di occuparsi di questioni di ufficio si permette di sindacare su scelte di partito? Perché un funzionario della Regione sfrutta il proprio ruolo, che dovrebbe essere per sua natura tecnico e neutro, per proprio tornaconto elettorale, viste le sue (o di altri?) velleità di candidatura alle prossime regionali?

Forse Morgante dovrebbe chiarire, non tanto a noi ma agli abruzzesi, tale ambiguità di ruolo! Anche la dicotomia vecchio/nuovo che Morgante pure vuole portare come metro per distinguere i buoni dai cattivi, ponendosi nel novero dei buoni/nuovi, oltre a essere fuori luogo appare pretestuosa e non rispondente alla verità.

Riteniamo, infatti, che non è sufficiente il dato anagrafico per essere considerati vecchi e i metodi di Morgante ne sono la dimostrazione. Ribadiamo in questa sede, come già detto in altra circostanza, la volontà di un confronto, anche pubblico, sulle varie vicende che lo hanno visto protagonista, in negativo (fondi Giovanardi, Scuole etc.).

Sulle assenze di Liris e Federico alla conferenza stampa di ieri e organizzata su input del livello nazionale di Forza Italia crediamo di poter affermare che si tratta di una assenza giustificata. Si stavano, infatti, spartendo i posti nel Cda del Teatro stabile d’abruzzo dopo quelli del Gal e del Convitto Nazionale, giocando una partita in proprio e in danno al gruppo ufficiale di Fi in Provincia.

Ci risulta inoltre che Federico, pur spacciandosi di far parte del Partito non abbia mai aderito nè al PDL nè alla nuova Forza Italia e che mantenga un gruppo autonomo in Provincia con tutti i benefit economici che ne derivano.

Tanto per dimostrare che l’anagrafe non è sufficiente per definirsi nuovi se poi si utilizzano vecchi e squallidi metodi della peggiore politica politicata.

Riteniamo infine di comunicare a Morgante che questa è l’ultima volta che rispondiamo direttamente a lui Perché è un funzionario della Regione e non un soggetto politico e gradiremmo confrontarci con chi stabilisce le linee politiche e non con il portavoce delle altrui strategie. Come sempre privilegiamo il rapporto o se necessario anche lo scontro con l’originale piuttosto che con la copia sbiadita!

LA NOTA DI ALFONSI

“La nomina del consigliere provinciale Paolo Federico in seno al Cda del Teatro Stabile di L’Aquila nasce da un’indicazione personale dell’assessore provinciale Guido Liris e non è stata in alcun modo concordata con il gruppo consiliare di Forza Italia in Consiglio Provinciale”.

Lo rende noto Gianluca Alfonsi, capogruppo di FI in seno al consiglio provinciale: “L’assessore Liris, in quanto espressione di Forza Italia, è tenuto a confrontarsi con un gruppo che conta cinque consiglieri ed ha al proprio interno amministratori dei diversi territori della provincia, ognuno dei quali con un significativo patrimonio di rappresentanza, professionalità ed esperienza”.

“Se poi Liris ritiene di non volersi più confrontare con il gruppo di Forza Italia, lo dica chiaramente e il gruppo da me presieduto – continua Alfonsi – ne prenderà serenamente atto”.

“Quel che però non è tollerabile – conclude Alfonsi – è che si assumano iniziative personali che prevaricano e mortificano un gruppo consiliare importante come quello di Forza Italia per premiare logiche individualistiche che non possono essere consentite”.

LA NOTA DI CELLAMARE

Siamo nati nel 94 con mille speranze! Torniamo in pista dopo 20 anni e l’esordio di ciò che dovrebbe essere la nuova generazione di Forza Italia (Liris e Federico) ci lascia allibiti.

Si assentano dalle riunioni ufficiali per presidiare le segreterie del potere e accaparrarsi posti. Federico dopo aver scippato i voti di Srour continua imperterrito la sua azione di accaparratore di posti.

Dopo il Cda del Convitto nazionale che ha la gestione di un patrimonio immobiliare enorme e dopo essersi catapultato nel Gal in rappresentanza della Provincia, conquista anche il Tsa in danno all’ intero gruppo di Forza Italia, che non viene neanche sentito.

Il chiodiano Liris che è di Pianola e quindi per antonomasia furbo, gli fa da mosca cocchiera e fa nominare il suo amico, a discapito di tutti gli altri. Per essere il nuovo sembra un film già visto!

via LA GUERRA DI FORZA ITALIA VA IN TEATRO, VALZER DELLE POLTRONE E CASO-LEGGE Abruzzo Web Quotidiano on line per l’Abruzzo. Notizie, politica, sport, attualità.

In Abruzzo chi vota PdL vota Razzi

 

E per Chiodi sarebbe meglio della Pezzopane!

L’APPELLO ALLA FAUNA DELL’ABRUZZO

“Amici lupi, fratelli orsi marsicani, se vedete dei Razzi aggirarsi nel Parco Nazionale non intimiditevi, avvicinatevi, state lì vicino, fatevi una foto insieme a Razzi, una bella foto, magari viene un po’ mossa ma fatevi una bella foto”
(CAMPAGNA DI PREVENZIONE CONTRO I PARACULI IN POLITICA)

 

Caos PdL

Per par condicio occupiamoci oggi delle vicende PdL di questi ultimi giorni esattamente come sono state riportate dalla stampa tra defezioni, accuse e… nuovi ingressi!
ELEZIONI: PDL IN FRANTUMI A L’AQUILA, DUE COORDINATORI E MILLE POLEMICHE

pdl abruzzodi Alberto Orsini

L’AQUILA – Si spacca il Popolo della libertà aquilano.
A meno di venti giorni dalle elezioni politiche, è guerra aperta nel capoluogo all’interno del partito più grande del centrodestra. Come se ce ne fosse bisogno, dopo il minimo storico dell’8% raggranellato alle scorse elezioni amministrative.
A dare fuoco alle polveri, come si era previsto, il primo appuntamento pidiellino all’Aquila di questa campagna elettorale, che si è svolto oggi: una conferenza stampa seguìta da un evento pubblico che tra presenze, assenze, annunci a sorpresa e clamorose smentite ha portato alla luce un partito ridotto a brandelli.
Per prima cosa, al vernissage non hanno partecipato il coordinatore L’Aquila-Sulmona del partito, Alfonso Magliocco, e il suo predecessore nonché mentore, Gianfranco Giuliante. Che in una successiva nota di fuoco hanno spiegato il perché. Tra le assenze è spiccata anche quella del presidente della Provincia, Antonio Del Corvo.
I vuoti, però, quasi non si sono sentiti perché il coordinatore regionale, Filippo Piccone, capolista alla Camera alle elezioni del 24 e 25 febbraio, al tempo stesso ha annunciato due nuovi ingressi, quello di Paolo Federico e Mauro Fattore, rispettivamente presidente della commissione Ricostruzione e assessore all’Edilizia scolastica della Provincia dell’Aquila, entrambi in quota Udeur.
Altro annuncio di Piccone, la nomina di Guido Liris, candidato con il numero 7 alla Camera, come nuovo coordinatore comunale aquilano del partito.
Nomina che, però, sbatte con quella fatta tempo fa da Magliocco di Roberto Santangelo, già vice di Enzo Lombardi e proposto per la “promozione”, e ribadita nella email in cui il provinciale rivendica la paternità della decisione: una ‘poltrona per due’ che si dovrà assegnare definitivamente e anche qui si preannuncia battaglia.
Si è rivisto tra i presenti anche Luca Ricciuti, all’evento ha anche preso la parola, e questo è in linea con quanto annunciato ai microfoni di AbruzzoWeb, ossia di essere tornato stabilmente nel Pdl dopo la ‘sbandata’ per la nuova formazione Fratelli d’Italia in cui aveva annunciato l’ingresso.
Il tema più delicato, quello di un possibile commissariamento del partito a livello provinciale, non è stato affrontato. Ma non è detto che quest’altro detonatore non possa essere riproposto a breve.
Tra i presenti, oltre agli stessi Piccone e Liris, e al vice coordinatore Fabrizio Di Stefano (numero 3 alla Camera), anche i candidati Gaetano Quagliariello (al numero 2 al Senato), Paola Pelino (numero 3 al Senato), Paolo Tancredi (numero 2 alla Camera), Massimo Verrecchia (numero 4 alla Camera). E ancora l’ex sindaco dell’Aquila, Biagio Tempesta, e il consigliere provinciale Gabriele Fulvimari. […]

Giovedì 07 Febbraio 2013, 20:09 da AbruzzoWeb

♦  CAOS PDL, MAGLIOCCO: «PICCONE NON PUO’ NOMINARE NESSUNO, IL COORDINATORE E’ SANTANGELO»

“A L’Aquila, dopo il danno la beffa. Qui vanno in onda le repliche! Il 15 novembre Paolo Federico e Mauro Fattore costituiscono il comitato pro Alfano. Oggi gli stessi vengono spacciati per nuove importanti adesioni. Ieri erano pro Alfano, oggi sono pro Alfano. Una replica e pure scontata! Le new entry preannunciarono ieri di voler combattere per L’Aquila “per non subire passivamente le scelte imposte da altri territori” e oggi si ritrovano a presentare la candidatura di Piccone e Verrecchia che hanno umiliato L’Aquila! Si recita nel teatrino ed è evidente che ci si trova dinanzi ad una operazione chiaramente elettoralistica che sottende la volontà, esplicitata sin dalla compilazione delle liste, di rendere subalterno il centrodestra aquilano a Celano e con esso un intero territorio!
Ma il problema più grande, quello che procura più rammarico, è che sono “gli aquilani” a prestarsi al gioco!
Ma la farsa raggiunge il suo apice quando in conferenza stampa Piccone, in pieno delirio di onnipotenza, e dimostrando di non conoscere lo statuto del partito di cui è coordinatore regionale, compie due errori: 1. nomina un coordinatore comunale, esondando dai suoi compiti e le sue prerogative (Statuto de Il Popolo della Libertà – Titolo VII – Norme transitorie – art. V); 2. nomina un soggetto incompatibile a norma del regolamento sulle incompatibilità.
Comunico a Piccone che d’intesa con Di Cesare ho provveduto a nominare quale Coordinatore Comunale di l’Aquila, Santangelo Roberto e di essere in attesa di ratifica, compito a lui spettante.
Nelle more tale ruolo verrà svolto dall’attuale vicecoordinatore cittadino già ratificato dal coordinatore regionale. Comunico, pertanto, a Liris che la sua nomina fatta a mezzo di conferenza stampa (sic!) è priva di efficacia, tanto per l’incompatibilità conclamata quanto perché nominato da soggetto non competente.”

Giovedì 07 febbraio 2013, 19:11 da Abruzzo24ore.tv

♦  ELEZIONI: GUERRA NEL PDL L’AQUILA; INGRESSI E ASSENZE, GIA’ RESA DEI CONTI

 

di Berardino Santilli

L’AQUILA – Si spacca il Popolo della libertà aquilano con una parte della dirigenza provinciale che marina il primo evento elettorale nel capoluogo e poi si scaglia contro il coordinatore regionale, Filippo Piccone, e contro i tanti annunci fatti per rinnovare in qualche modo un partito che nel capoluogo è ai minimi storici.
In particolare i nuovi ingressi dei due consiglieri provinciali Mauro Fattore, che è anche assessore, e Paolo Federico, ex Udeur, del clamoroso ritorno del consigliere regionale Luca Ricciuti, che nella settimane passate aveva annunciato l’adesione a Fratelli d’Italia, e della nomina in seduta stante come coordinatore comunale di Guido Liris, giovane assessore provinciale e consigliere comunale, candidato aquilano alla Camera anche se al settimo posto.
Un giovane sul quale il partito punta per il rinnovamento e per arginare una crisi che viene da lontano e che oggi è esplosa per l’assenza, al vernissage, del coordinatore L’Aquila-Sulmona del partito, Alfonso Magliocco, e il suo predecessore nonché mentore, Gianfranco Giuliante, assessore regionale della Giunta Chiodi, molto critici con i vertici regionali che però ieri avevano annunciato la presenza insieme alla volontà di rimanere nel partito e votare Pdl.
I quali, anche se la nota l’ha formata Magliocco, nel pomeriggio hanno acceso un nuovo fuoco sottolineando che Piccone ha deciso “in un delirio di onnipotenza”.
A meno di venti giorni dalle elezioni politiche, è guerra aperta nel capoluogo all’interno del partito più grande del centrodestra, sempre per il peccato originale delle scelte delle candidature per le politiche che hanno escluso da posti utili rappresentanti del capoluogo di regione.
Come se ce ne fosse bisogno, dopo il minimo storico dell’8% raggranellato alle elezioni amministrative dello scorso mese di maggio.
A dare fuoco alle polveri, i numerosi accadimenti del primo appuntamento pidiellino promosso per la presentazione del candidato aquilano Liris, che si è svolto oggi al 910 dove è intervenuto lo stato maggiore del partito tra cui il presidente della regione, Gianni  Chiodi, il vice presidente dei senatori, Gaetano Quaglieriello, candidato in Abruzzo al numero due al senato dopo Berlusconi, il vice coordinatore regionale, il senatore uscente e ricandidato alla terzo posto alla Camera Fabrizio Di Stefano, il quale ha annunciato che il centrodestra in Abruzzo è al 29,5% con il Pdl al 24, e il senatore uscente e ricandidato al secondo posto alla Camera Paolo Tancredi.
Nella conferenza stampa seguìta da un evento pubblico tra presenze, assenze, annunci a sorpresa e clamorose smentite ha portato alla luce un partito all’Aquila ridotto a brandelli.
Alla assenze di Magliocco e Giuliante, anche quella del presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, già assente domenica nella convention di Celano.
Secondo lo stato maggiore questi “vuoti” sono stati offuscati per l’annuncio da parte di Piccone di nuovi ingressi: Federico e Fattore, rispettivamente presidente della commissione Ricostruzione e assessore all’Edilizia scolastica della Provincia dell’Aquila, entrambi in quota Udeur.
Altro annuncio di Piccone, la nomina di Liris come nuovo coordinatore comunale aquilano del partito.
Nomina che, però, sbatte con quella fatta tempo fa da Magliocco di Roberto Santangelo e ribadita nella email in cui il provinciale rivendica la paternità della decisione: una ‘poltrona per due’ che si dovrà assegnare definitivamente e anche qui si preannuncia battaglia.
A questo punto il commissariamento pare inevitabile, è sarà un altro detonatore che non è detto possa essere riproposto a breve. Anche se il tema non è stato affrontato.
Alla convention, alla quale hanno preso parte circa 200 persone, ha preso la parola anche Ricciuti e questo è in linea con quanto annunciato ai microfoni di AbruzzoWeb, ossia di essere tornato stabilmente nel Pdl dopo la ‘sbandata’ per la nuova formazione Fratelli d’Italia in cui aveva annunciato l’ingresso.
Tra i presenti, oltre agli stessi Piccone e Liris, il coordinatore marsicano, Massimo Verrecchia (numero 4 alla Camera), il deputato uscente Paola Pelino, ricandidata al numero tre al Senato, e il consigliere provinciale Gabriele Fulvimari.
Tra il pubblico l’ex sindaco dell’Aquila, Biagio Tempesta e il direttore generale della Asl provinciale numero uno dell’Aquila, Giancarlo Silveri che è anche intervenuto.
La conferenza stampa è stata caratterizzata dalle accuse di Chiodi al governo Monti per non aver fatto nulla per la ricostruzione, dal suo annuncio di volersi impegnare con i parlamentari per far arrivare all’Aquila il miliardo supplementare non approvato nell’ultima legge di stabilità.
Il senatore Quagliariello, oltre ai temi nazionali con gli strali a Monti e Bersani che “copiano” Berlusconi, ha ancora una volta invitati gli ex Pdl a concorrere senza intervenire su quanto accade nel suo ex partito.
Quagliariello ha attaccato l’assessore regionale Carlo Masci, candidato al Senato per la lista civica “Rialzati Abruzzo”.
La new entry del Pdl Fattore, il quale politicamente è sempre stato con l’ex assessore regionale Mimmo Srour, prima nell’Udeur, poi, nel Pd ed anche con liste civiche di area centrodestra, ha voluto sottolineare il fatto di aver conquistato a 52 anni la sua autonomia politica rispetto al suo ex mentore.

NewsExtraPICCONE: “INGRESSI DI QUALITA’, IL PARTITO GUARDI AVANTI”

“Erano anni che all’Aquila non si verificavano due ingressi di qualità nel Pdl – ha rimarcato Piccone prendendo la parola – Mi dispiace invece che non ci siano Magliocco e Giuliante, non è però che non facciamo conferenze stampa solo per dei mal di pancia. Giuliante comunque è del Pdl e voterà Pdl”.
Secondo Piccone “il partito deve guardare avanti anche con questi due ingressi autorevoli. Un partito che, in prospettiva – ha assicurato – è in crescita. Bisogna lavorare per allargare la classe dirigente e dare nuova linfa al partito, anche perché all’ultima tornata elettorale qui il Pdl non è andato affatto bene”.
“Nel futuro – ha poi concluso – ci sarà spazio per tutti, tranne per chi vorrà fare polemiche sterili e invece di pensare a costruire cose concrete”.
Quanto al neo nominato Liris, il coordinatore regionale ha fatto notare a lui e agli altri che “si trova nella stessa posizione di Giovanni Lolli (deputato uscente ricandidato appunto al numero 7 con il Partito democratico, ndr) e quindi o pensiamo di perdere, e allora possiamo andarcene tutti a casa, oppure ci rendiamo conto che possiamo vincere ed eleggere anche lui”.

QUAGLIARIELLO A MASCI: “SCELTA INCOMPRENSIBILE”

“L’Italia è interessata a chi governerà l’Italia: il centrodestra, oppure Bersani e Vendola – ha spiegato Quagliariello  parlando della situazione abruzzese – Meno alle polemiche. Alcune persone del Pdl hanno aderito a Fratelli d’Italia e alla Destra. Sono partiti concorrenti, non avversari, sinceri auguri di far bene nella loro nuove formazioni politiche. Qualcun altro (riferendosi all’assessore regionale Carlo Masci, candidato al Senato con la lista civica ‘Rialzati Abruzzo’) ha fatto cose meno comprensibili, non si è voluto apparentare pretendendo qualche posto nel Pdl. Scelta politicamente sbagliata perché favorisce il centrosinistra e non arriverà a prendere l’8%, mentre in coalizione sarebbe servito il 3. Ora io torno a chiedere: queste persone facciano il loro lavoro e non trasformino il Pdl in un congresso permanente. Non si può stare sa una parte e dettare il dibattito interno nel loro ex partito. Sappiamo che il Pdl deve essere riformato ma oggi il nostro impegno è battere il centrosinistra. Rispetto per tutti ma rivendichiamo serietà anche nei nostri confronti”.

CHIODI: “STIAMO CERCANDO DI DARE UNO SCOSSONE AL PARTITO”

“Il Pdl all’Aquila ha raggiunto il suo momento più critico, aveva avuto una conduzione tale da essere relegato in posizione secondaria, lo abbiamo visto alle comunali dell’aquila dello scorso maggio con un dato molto basso. Stiamo cercando di dare uno scossone per portare il Pdl a forme di consenso più in linea con il livello del partito. Non ci sono abbandoni eccellenti perché Giuliante, che ho visto in Giunta oggi, non ci ha comunicato nulla. Lombardi ha fatto una scelta che lo distacca ancora di più dal Pdl. Ci rammarichiamo ma il partito deve andare avanti ed avere nuova linfa. Bisogna poi considerare che siamo in una consultazione nazionale e le questioni locali sia pure importanti non devono prendere il sopravvento. Dobbiamo intervenire per determinare in senso positivo questa maturità”.

FATTORE PRENDE LE DISTANZE

“Non servono frammentazioni ma unità per battere la sinistra – ha spiegato Fattore – Il passaggio al Pdl è una scelta importante per il nostro futuro. A 52 anni vorrei ragionare con la mia testa, senza più dipendere come successo in venti anni dalle scelte politiche di altri, per il resto mi dispiace per Srour che resta un amico. Dobbiamo dare una mano a Liris per riportare L’Aquila a un buon livello”.

FEDERICO: “RECUPERARE GLI SPAZI PERSI”

“Vogliamo contribuire a ricreare un clima sereno per abbandonare le polemiche e vincere le elezioni – ha detto Federico – Vogliamo contribuire a recuperare spazi persi in questi anni. Il nostro è un percorso di centrodestra già tracciato, abbiamo lavorato con il centrodestra tanto è vero che abbiamo promosso il comitato pro Alfano quando si parlava di primarie nel centrodestra”.

Venerdì 08 Febbraio 2013, 00:37 da AbruzzoWeb

♦ “UN RIMPASTO DI GIUNTA PROVINCIALE” LO CHIEDE MIMMO SROUR A DEL CORVO DOPO I PASSAGGI DI MAURO FATTORE E PAOLO FEDERICO AL PDL       

L’AQUILA – Da questo momento in poi la forza politica che ha permesso ad Antonio Del Corvo di vincere alle scorse elezioni è stata cancellata dal governo provinciale.
I cittadini che hanno scelto di sostenere l’ex assessore regionale ai Lavori Pubblici e leader della lista civica ‘Per L’Aquila con Mimmo Srour’ non sono rappresentati e di fatto, come è Srour stesso a dire “una forza politica determinante viene completamente cancellata dal governo della Provincia”.
Di cambi di casacca nella politica se ne vedono tanti e non c’è una legge che governa tutto “ma c’è un’etica da rispettare, nulla di scritto”.
Chi ha votato la lista civica “Per L’Aquila con Mimmo Srour” non voleva votare il Pdl, altrimenti l’avrebbe fatto e se “la scelta legittima che può fare un consigliere di cambiare partito, non è seguita dalle dimissioni dal ruolo che lo stesso gli aveva assegnato, spetta al presidente riequilibrare la situazione con il dovuto spazio in Giunta”.
Chiede quindi, senza mezzi termini, un rimpasto nella Giunta provinciale aquilana Mimmo Srour, dopo il passaggio al Popolo della Libertà di due esponenti eletti con l’Udeur, l’assessore Mauro Fattore e il presidente della commissione consiliare Ricostruzione Paolo Federico.
Nel 2010, infatti, la lista civica ‘Per L’Aquila con Mimmo Srour’ è stata determinante per la vittoria al primo turno del presidente Del Corvo nello scontro con Stefania Pezzopane.
“La sommatoria delle preferenze incassate dai due candidati fu di circa 900 voti”, evidenzia Srour “di cui 300 raccolti nel comune di Sant’Eusanio. (Notoria zona di influenza dell’ex assessore regionale, ndr) “Abbiamo fiducia nel presidente Del Corvo – prosegue – affinché non permetta lo scippo. Siamo convinti che il cannibalismo del PdL sulle liste amiche non giovi ne alla coalizione di centrodestra né al partito stesso”.

Venerdì 08 febbraio 2013 da Aquilatv